IL PRESTITO DI 25MILA PER I PICCOLI COMMERCIANTI GARANTITO DELLO STATO? UN BLUFF, L’ENNESIMA PRESA IN GIRO DEL GOVERNO PD-GRILLINI
Il prestito di 25mila euro per piccoli commercianti e imprenditori con partita iva è un altro dei bluff del governo Pd-Grillini. Un altro bluff di Conte, una beffa per chi volesse far ripartire la sua attività. Vediamo il perchè. Prestiti da 25 mila euro per tutti: piccoli imprenditori, commercianti e titolari di una partita Iva. Con questo slogan il Governo centrale ha inteso ripartire dopo la fase emergenziale da Covid-19. Peccato che manca un chiaro accordo con le Banche, le quali non richiedono una semplice autocertificazione per il rilascio del prestito, bensì intraprendono una vera e propria istruttoria con evidenti dilatazioni temporali in termini di esito dell’istanza. È per tale motivo che stigmatizzo tale farraginosa procedura per accedere al prestito, la quale già è difficoltosa in condizioni normali. Se poi le banche creano ostruzionismo, complicando ulteriormente i passaggi, l’accesso ai finanziamenti diventa un miraggio. L’unica certezze è il tasso d’interesse per la restituzione delle somme: di fatto il rimborso dovrà avvenire entro 6 anni con un tasso che si avvicinerebbe al 2%, ovvero il massimo applicabile dalle banche per operazioni di finanziamento. Una presa in giro.
Il Fondo poi può garantire finanziamenti per un importo massimo non superiore al 25% dei fatturati dell’impresa, secondo quanto indicato nel modulo di domanda di garanzia, e comunque fino a 25mila euro.
“Sapete quante partite IVA in Italia, fatturano almeno i 100mila euro necessari per ottenere i 25mila euro di finanziamento? Secondo il MEF – continua il Parlamentare – il 70% delle partite IVA ha un fatturato inferiore ai 100mila euro e quindi non percepiranno il finanziamento massimo. Il 38% delle partite IVA è sotto i 30mila euro di fatturato, per cui percepirà un finanziamento che potrà andare da un minimo di zero, ad un massimo di 7.500 euro. Il 17% di partite IVA è nella fascia che va dai 30mila ai 60mila euro di fatturato. Per cui quelli che in questa fascia sono più performanti potranno richiedere un massimo di 15mila euro”.