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EZECHIA PAOLO REALE: ITALIA RESTA INCOLLATO ALLA POLTRONA NONOSTANTE IL DISASTRO

Avvocato Ezechia Paolo Reale, il bar del Maniace è fuorilegge, ed è ormai un fatto accertato con tanto di sentenza e ci sembra davvero grave che non ci siano stati atti conseguenziali

Il fatto più grave della costruzione del bar astronave dentro il castello Maniace non è la realizzazione di una struttura difforme da quella consentita e, forse, neppure il fatto stesso che sia stata concessa un’autorizzazione a realizzarla sulla quale oggi il TAR, che ha rigettato il ricorso della ditta privata contro l’ordine di demolizione, chiede alla Procura della Repubblica di svolgere le opportune indagini, quanto la veemente ed appassionata difesa d’ufficio dell’operato della ditta privata che il Sindaco Italia imbastì immediatamente dopo le proteste plateali dell’opposizione.

Per essere più chiari? Per maggiore chiarezza nei confronti di chi legge, ci fa il punto sui fatti, anche da un punto di vista cronologico?

Per essere più chiari  è  giusto ricordare, per chi tentasse oggi di dimenticare, che all’epoca Italia era presidente della Commissione che diede il via libera al bar ed anche candidato alla carica di sindaco per le elezioni che si sarebbero svolte dopo soli tre giorni e di cui nulla, astutamente, disse nel suo programma elettorale.

E in commissione Ortigia con lui c’erano altri soggetti oggi in giunta. Insomma, niente di casuale, per dirla alla Cocciante “era già tutto previsto”
Tutti ricordiamo, inoltre, le sue parole all’Urban Center, le sue rassicurazioni sul fatto che tutto fosse in perfetta regola e che non bisognava credere ai soliti cattivi ed invidiosi che intendevano bloccare il radioso sviluppo della città che il bar astronave avrebbe garantito, restituendo la piazza alla città.

Il sindaco sub judice per i brogli elettorali all’Urban Center davanti a decine di persone fece anche l’arrabbiato come chi è accusato di fatti non veri. Oggi possiamo aggiungere con una faccia tosta almeno incredibile

In tanti abbiamo sempre valutato quelle parole come non veritiere. Oggi la sentenza del TAR certifica che erano menzogne.

Scusi avvocato se la interrompo ma vorrei dire che in altri tempi per molto meno ci si dimetteva

In altri tempi, ha detto bene. So che è inutile chiedere le dimissioni di chi è rimasto incollato alla poltrona per fatti ben più gravi: dalla scoperta delle firme false che gli hanno consentito di fare il vicesindaco per 5 anni, all’organizzazione di mostre con opere farlocche; dalla bocciatura del suo bilancio da parte del Consiglio Comunale che ha preferito andare a casa piuttosto che avallare il suo operato all’accertamento delle irregolarità nella competizione elettorale che lo ha visto prevalere e che è un fatto certo, a prescindere da quella che sarà la decisione finale del CGA.
Ricordo, però, anche cosa scrisse nel 2013 Luciano Violante: ” Esiste un nesso inscindibile tra verità e democrazia perchè la menzogna inganna il cittadino sullo stato delle cose e, quindi, gli impedisce di esercitare efficacemente i suoi diritti politici. La verità sta alla democrazia come la menzogna alla sua assenza ….. un paese pregiudica la propria rispettabilità non solo quando i politici mentono, ma anche quando i cittadini tollerano quelle menzogne”.

E cioè?

Ecco, io non voglio essere tra quelli che si girano ancora una volta dall’altra parte, a capo chino, occhi bassi e mano tesa a raccogliere briciole del potere. Il sindaco ha mentito ai cittadini su un fatto importante ed è giusto che questo abbia le conseguenze che in qualunque posto normale non sarebbe neanche necessario chiedere: le dimissioni immediate.