LA GROTTA DEL MONELLO; UN BENE INESTIMABILE FINO AD OGGI NON VALORIZZATO
La Grotta del Monello è diventata famosa non perchè qualcuno ci possa andare a visitarla, ma perchè i politici ne hanno fatto…. un’altalena, un tira e molla tra chi la deve tenere, se la Provincia oppure l’Università di Catania. Anche qui, molte chiacchiere, molta polemica, ma niente fatti: o della Provincia o dell’Università, non certamente della collettività che non ne può assolutamente usufruire! Eppure la grotta è qualcosa di stupendo, che ha poco da invidiare a quelle di Castellana o di Frasassi….La chiave per accedervi al momento la tiene il geologo Giovanni Grimaldi: bisogna fare domanda scritta al Presidente della Provincia per potersi fare accompagnare a visitarla. Ma il dottor Grimaldi non è mica un portiere di condominio o un custode di museo! E’ uno dei più qualificati giornalisti speleogogi e sottomarini: tra l’altro detiene il record della pesca del più grosso dentice e la firma su una delle più prestigiose riviste specializzate dove da tempo scrive articoli di gran valore scientifico! Proprio da lui, che è un mio ex allievo del liceo Corbino, ho chiesto notizie della Grotta e della situazione attuale sulla proprietà e sulla sua fruizione:“ La Grotta Monello e non del Monello – ha tenuto a puntualizzare egli simpaticamente – meraviglioso esempio di condotti carsici vadosi, collegati con le fluttuazioni eustatiche quaternarie, è ubicata in Contrada Grottaperciata, al limite del territorio comunale di Siracusa; la sua scoperta risale all’agosto del 1948 grazie al signor Sebastiano Monello: il nome lo prende non perché fu trovata da monello, ma dal Signor Monello, proprietario del terreno circostante. Nel 1979 l’amministrazione Provinciale di Siracusa affidò all’ing. Sebastiano Sindona un “ progetto per la difesa e valorizzazione turistica”, al fine di consentirne l’eventuale fruizione. In quella circostanza, però, non venne interpellato alcun esperto del settore nella scelta delle soluzioni tecniche da effettuare, come testimoniano le profonde trincee scavate in corrispondenza di panneggiamenti calcarei di eccezionale bellezza, l’inadeguato impianto elettrico installato e, ancora, i pezzi di stalattiti inspiegabilmente staccati dalla volta e posizionati tra le pietre dei muri a secco ai bordi dei camminamenti realizzati. “Se furono fatte tutte quelle opere, perchè allora non fu aperta al pubblico?“ Probabilmente perchè a lavori ultimati ci si rese conto che i danni irreversibili prodotti all’interno della grotta non potevano andare inosservati all’occhio del visitatore!”-Oltre a questi lavori, diciamo edilizi, sono stati fatti lavori scientifici sulla grotta?“ Nel maggio del 1989 la Provincia Regionale di Siracusa incaricava il prof. Domenico Caruso di eseguire uno studio sulla fauna della grotta; tra le conclusioni del lavoro, consegnato nel 1992, il docente universitario affermava che non sembra opportuna qualsiasi forma di fruizione anche parziale tenuto conto delle ridottissime dimensioni delle cavità che rendono l’ecosistema particolarmente sensibile alle benchè minime interferenze.” -Dopo tutti i lavori eseguiti e le spese fatte, come mai si arrivò a tale decisione così drastica?-Un miniscarabeo che non può essere disturbato“. Tra la fauna si è riscontrato un artropode endemico le cui origini risultano essere mi-steriose : l’Armadillidium lagrecai Vandel. L’unica affinità con esso si è riscontrata con quello di una grotta di Malta.”-Che dimensione ha tale bestia rara?“ Sì e no un centimetro”- Come un piccolo scarafaggio, allora?“ In qualche modo. Delle 7 trappole a caduta utilizzate per la raccolta della fauna all’interno della grotta, l’ultima, la Tr7, è stata posizionata tra il lato nord della sala grande e l’inizio del ramo della cava secca, quindi non abbiamo nessun dato sull’eventuale presenza di fauna da questo punto in poi, nella parte cioè di più difficile accesso.”-Lei, che è anche un egregio speleologo, personalmente, ha condotto degli studi nella grotta?“ Ho fatto diversi sopralluoghi, ho esplorato gran parte delle cavità secondarie, di non facile praticabilità e spesso occluse da frane, da crolli o da sedimenti di varia natura; al-cune tra queste cavità occluse, soprattutto quelle che si trovanonel primo salone dopo il condotto rettilineo impostato in corrispondenza di una faglia con direzione ENE-WSW e nel successivo salone che tende a riavvicinarsi, ad un livello più di circa 15 metri, alla sala grande, presentano un gran numero di diramazioni a loro volta ostruite da rocce franate.”-Come fare per verificare se questi condotti occlusi hanno una loro prosecuzione e se in altre punti vi è lo stesso Armadillidium lagrecai Vandel?“ Visto che non è opportuno scavare manualmente, ritengo che si debbano eseguire delle prospezioni geofisiche in superficie: con esse potremmo determinare, con sufficiente dettaglio, l’andamento di eventuali cavità che sia correlabili con alcuni dei condotti car-sici occlusi e che costituirebbero la naturale prosecuzione della Grotta Monello.”-Tra i metodi che esistono per effettuare simili prospezioni, quale ritiene il più adatto per l’operazione specifica?“ Uno dei metodi più validi è quello dei sondaggi elettrici verticali, eseguiti applicando la geometria quadripolare di Schlumberger e di Wenner: secondo essi, misurando le differenze di resistività tra i vari terreni, si possono evidenziare eventuali cavità all’interno di essi”-Accertate altre cavità nei dirtorni della Grotta principale, che non appartenessero direttamente alla Grotta Monello, ed accertato, dopo le relative opere di accesso ad esse, che anche in queste si trovasse quella specie di scarafaggio, potrebbe essere resa finalmente fruibile la Grotta Monello, che come tutti dicono, ha poco da invidiare alle più famose grotte, come quella di Castellana, in Puglie, o quella di Frasassi nelle Marche, o quella di Postumia, vicino a Lubiana, appartenente oggi all’Jugoslavia? “Si potrebbero operare degli scavi naturali, secondo regole ben precise, alfine di eliminare l’occlusione esistente e rimettere in collegamento, dove possibile, i condotti carsici. Nel caso invece di cavità non correlabili con la Grotta Monello, si potrebbe tentare il raggiungimento con una perforazione dall’alto, una volta resoci conto dell’andamento della cavità stessa. Una volta raggiunta la cavità dall’alto, sarebbe facile la successiva esplorazione speleologica di tipo diretto. Ritengo possibile, e vorrei dire son certo, che nei dintorni vi sono altre cavità che non comunicano con laGrotta Monello, quanto me-no perchè vi sono delle occlusioni tali che le rendono indipendenti e che in queste vi sia pure tra la fauna troglobia l’Armadillidium lagrecai Vandel…”
Allora, isolando opportunamente altre cavità da ritenere inusufruibili per non disturba-re il…microscarabeo, ci sarebbero altre difficoltà ad impedire la fruizione della Grotta Monello?“ Una volta risolto il primo problema, quello del rinvenimento di altre cavità con l’Armadillidium lagrecai Vandel dentro, che io ritengo possibile, anzi certo, previa opportuna risistemazione dell’interno della Grotta Monello, non vi sarebbero a mio avviso altre difficoltà a rendere fruibile la grotta, o almeno parte di essa, valorizzandone così le numerose notevoli bellezze naturali che nulla hanno da invidiare a ben più blaso-nate grotte sparse per il globo terrestre.” E non si criticherebbe più il fatto di avere affrontato considerevoli spese per le opere eseguite, come abbiamo detto, nel passato per incrementare il turismo attraverso la visita ad un angolo così suggestivo del nostro territorio, per poi lasciare tutto come prima e peggio di prima, per poi cedere all’università un bene culturale così prezioso per poi non farne niente.
Arturo Messina