Politica

NIENTE GOVERNO DEL POPOLO. GOVERNA CHI HA L’AVVOCATO PIU’ BRAVO

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, così faceva dire a Tancredi nel Gattopardo, Giuseppe Tommasi di Lampedusa e questa frase potrebbe essere scolpita all’ingresso del Vermixio, secondo me come epitaffio, per rappresentare a futura memoria, come si fa politica a Siracusa. Nonostante ci sia stato lo tsunami del Consiglio Comunale; nonostante la Giustizia Amministrativa certifica che a Siracusa le ultime elezioni siano state un gran casino e poco rispondenti ai principi generali di democrazia, nonostante il Sindaco sia stato sospeso da un Tribunale e dopo 48 ore riammesso nelle sue funzioni da un altro tribunale. Nonostante che per approvare il bilancio consuntivo 2018 ci sia voluto un Commissario, la Giunta provvisoriamente in carica per l’ordinaria amministrazione del Comune, approva il bilancio di previsione 2020-2021 fregandosene che il tutto non passerà da una discussione con i siracusani, perché il Consiglio non c’è più. E la cosa è anche un po’ cinica perché, qualora quest’approvazione di Giunta del Bilancio Provvisorio sia legittima, si è creata una condizione di vincoli che ricadranno su eventuali nuovi amministratori nel caso in quest’anno si vada a rivotare. In un quadro così desolante, la Citta sembra restare in un sonno profondo, da bella addormentata nel bosco, indifferente e apatica, con tanta gente scoraggiata dall’affrontare anche la minima discussione politica, immaginando che oramai non ci sia più nulla da fare: il paziente è prossimo a morire. Fortunatamente la politica non è tutto. Ha capacità di influenzare tutte le azioni della nostra vita, ma non è tutto. Per la maggior parte delle persone è prioritaria l’attenzione verso la salute e in tal senso, anche se molti non ci credono, piacerebbe sapere quando ci sarà un Ospedale efficiente anche a Siracusa, poi, che sia vecchio o nuovo, l’interessante che chi ci va da malato ne esca guarito e questo, nella nostra sanità, non è un dato certo. Anche le attenzioni all’istruzione sono cosa che interessa molto ai genitori siracusani ma a Siracusa, la tendenza è al peggioramento delle condizioni delle strutture e dei servizi scolastici. Molte scuole sono in condizioni strutturali disastrate, i riscaldamenti in inverno non funzionano, quando piove occhio agli allagamenti. D’altronde le strade si allagano, perché questo non dovrebbe valere anche per le scuole? Lasciamo stare la storia degli asili che è sempre stata una questione di soldi. Ci sono gli insegnanti, le aule, i bambini, cosa manca? Risposta: il Comune non ha i soldi. In questo incedere lamentoso sulle cose che non vanno a Siracusa, è rispuntato il caso del Bar Maniace che va in pari con le vicende comunali, quasi in fotocopia. Da anni si parla e scrive di una concessione che apre il fianco a molti dubbi, di autorizzazioni che un giorno sono regolari e il giorno dopo non lo sono. Di PEC che spariscono. Di centimetri che diventano metri e poi ritornano centimetri. Di cemento che non avrebbe dovuto esserci  e invece, c’è. Insomma, le tifoserie si dividono alla pari la scena e non importa chi vince, tanto il Bar è sempre la. Adesso si guarda all’8 aprile come data in cui il CGA sentenzierà nel merito dei ricorsi presentati da Italia e Reale e la democrazia, ancora una volta, rimane una parola quasi priva di significato, dove dèmos, popolo, e kratos, potere, etimologicamente dovrebbero significare “governo del popolo” ma da noi siamo al governo dei tribunali e chi ha il bravo avvocato, governa.

Enrico Caruso