Politica

IN AUMENTO I SIRACUSANI MIGRANTI, MALE COMMERCIO ED EDILIZIA, CHIUDONO 37 IMPRESE ARTIGIANE

Rep: Il 2019 non è andato per niente bene alla città di Siracusa e diventa quasi inutile ricordare le tante cose che sono andate male per i siracusani o comunque, si rischia di elencare tanti fatti che già conosciamo. Non ci siamo fatti mancare niente e quasi tutto arriva dalla politica come a porre l’accento che buona parte delle cose, che non sono andate per il verso giusto e non va ancora, dovremmo addebitarle a chi governa, in generale, la città.  Nessuna delle istituzioni pubbliche locali, se si dovesse esprimere un voto, potrebbe avere assegnata la sufficienza del gradimento dei siracusani. Dalla Prefettura uscì quell’ordinanza che rideterminava, in modo giudicato sfavorevole dai lavoratori, l’esercizio del diritto di sciopero dinanzi alle portinerie delle fabbriche. Dalla Camera di Commercio, surrogata da quella di Catania, è sparita la proprietà delle quote dell’Aeroporto Fontana Rossa.

Dalla Provincia Regionale c’è stato un susseguirsi di Commissari che ha curato prioritariamente gli interessi delle Regione e non del territorio, lasciando nel precariato più totale gli oltre seicento dipendenti e le conseguenti seicento e più famiglie siracusane. Dal Comune, si sono dimessi Vicesindaco, Assessori, Consiglieri Comunali singolarmente e poi tutto il Consiglio si è autosciolto. Grazie ai pensionamenti con quota cento, un numero rilevante di dipendenti è andato via senza pensarci due volte e gli già insufficienti livelli dei servizi erogati dal Comune, sono diventati ancora più deboli.

La Sanità ha visto nascere un’intensa discussione sul nuovo Ospedale affermando un principio di cui avremmo fatto volentieri a meno: A Siracusa non si decide nulla sul come, sul quando e sul chi, del Nuovo Ospedale.

Sull’Amministrazione della Giustizia ci sono stati due filoni paralleli di mala gestione. La prima è stata il caso del cosiddetto Sistema Siracusa che ci ha portato anche alla ribalta nazionale, tanto è stata eclatante e rumorosa la vicenda che ha visto il Tribunale Aretuseo al centro di  situazioni penalmente perseguibili.

La Seconda, al centro il Comune, è stata la messa in discussione delle elezioni del 2018, senza che oggi sia chiaro se ci furono brogli, errori, distrazioni o semplice ignoranza. I pareri o le opinioni nel merito sono contrastanti e a secondo di chi parla, parafrasando, il cornuto è sempre l’altro. Magari a passarsi la mano sopra la testa ci si potrebbe rendere conto che, sempre parafrasando, di cornuti in giro per Siracusa ce ne sono tanti e da tutte le parti. Adesso siamo già dentro il 2020 e le premesse, da un punto di vista sociale ed economico, sono piuttosto brutte.

Sottolineo un elemento che però è quello su cui si sta basando tutta l’imprenditoria, la politica e chi ci governa: il turismo. Non va per nulla bene e non tanto in numero di presenze che più o meno sono costanti o in infinitesimale crescita quanto, in numero di soggiorni che a detta degli albergatori sono in diminuzione e questo dato è quello che interessa veramente a chi ci  mangia con questa attività.

Se per caso non ce ne fossimo accorti, i disoccupati sono in leggero aumento e conseguentemente il numero di giovani che vanno via da Siracusa alla ricerca di un lavoro è in costante aumento. L’unico dato disponibile che certifica come l’economia locale sia in sofferenza arriva dal CNA che comunica un saldo negativo tra nuove imprese e attività che invece chiudono con un saldo di -37 imprese cessate per gli artigiani.

Il resto è come gli altri anni, male per il commercio, male per l’edilizia. Certo, adesso saremo nell’anno delle ZES; aspettiamo le navi da crociera; forse si rimetterà mano al porticciolo targato Spero; si dice che arriveranno nuovi autobus urbani; si racconta di decine di milioni di euro che arriveranno per sistemare le periferie. La domanda sorge spontanea: chi gestirà tutto questo ben di Dio di cui tanto si parla e si spera anche di vedere?

Al di là di conferenze stampa ottimistiche per qualcuno, è certo che si andrà a votare e c’è solo da sapere se esclusivamente per il rinnovo del Consiglio Comunale o anche per il Sindaco. Secondo me è anche abbastanza probabile che sarà un Commissario a gestire le prossime elezioni e forse, dico forse, un po’ più di regolarità potrebbe essere possibile. Non è detto, ma si spera.

Enrico Caruso