SALVO SORBELLO SULLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE: CI SONO FURBETTI, MA NON CI SONO ALLOCCHI
Sono passati parecchi giorni dalla bocciatura del rendiconto 2018 dell’amministrazione municipale da parte del consiglio comunale e non si è ancora spenta l’eco di una votazione che ha già portato, per effetto di una legge siciliana quantomeno bizzarra, alla sospensione dell’assise eletta direttamente dai siracusani. Devo confessare che sono rimasto sorpreso per molti commenti che si sono susseguiti. Mentre è utile sottolineare come, a dicembre inoltrato, ci siano ancora capoluoghi siciliani che non hanno approvato il rendiconto 2018 senza che i relativi consigli siano stati sciolti, vorrei esprimere il mio sconcerto per il vero e proprio elogio della furbizia che viene, più o meno implicitamente, espresso in relazione al comportamento dei singoli consiglieri. In pratica, ai consiglieri che hanno legittimamente votato viene addirittura rimproverato di averlo fatto, di non essersi allontanati al momento della votazione, in modo da far cadere il numero legale e invalidare la votazione. Il giorno successivo sarebbero poi stati infatti, sufficienti pochi consiglieri, con l’assenza “opportunistica” di consiglieri di opposizione, per approvare il rendiconto e “salvare” il consiglio. Personalmente, da consigliere comunale non ho mai “agevolato” l’approvazione di una proposta di deliberazione su cui non ero d’accordo. Può testimoniarlo Giancarlo Garozzo: nei cinque anni della sua sindacatura ci siamo trovati spesso su posizioni diverse ma sempre in maniera leale e trasparente, senza inciuci di sorta. Se vogliamo riavvicinare le persone, soprattutto i giovani, alla politica, dovremmo, a mio avviso, evitare di far apparire come degli allocchi i consiglieri che hanno votato, in particolar modo quelli che hanno voluto col loro voto esprimere la loro coerente opposizione all’attuale amministrazione, servendosi anche di argomenti assai validi.
Salvo Sorbello