MACCHE’ SARDINE, SONO SEMPRE GLI STESSI SINISTRI
Scrivono le Sardine siracusane nel loro primo comunicato ufficiale: “Da molto tempo, ormai in Italia si assiste a una deriva pericolosa, a una politica che ha messo da parte il confronto democratico e civile ed è precipitata in un clima surreale di scontro da stadio, trascinando il Paese in una nociva e pericolosa spirale d’odio. Insulti razziali, atti di razzismo, disumanità, intolleranza, fascismi di ritorno, discriminazioni etniche, antisemitismo, omofobia, violenza di genere, una rappresentazione bigotta e liberticida della donna stanno tornando a inquinare l’Italia, cercando di riportarla indietro di anni e mettendo a rischio il nostro tessuto democratico. Tutto senza una opposizione netta, forte, concreta e unita nel dire che, al di là delle visioni politiche differenti, esistono valori tutelati dalla nostra Costituzione che non possono essere messi in discussione né svenduti per calcolo elettorale”.
E’ una riflessione così generica e buonista da essere condivisibile. Predicano bene e razzolano male, anzi malissimo. Parlano di pace e fanno azioni di guerra nei confronti di chi ha opinioni diverse. Qual è il problema? Il problema è che l’assunto buonista è un falso, il problema è che la testa di questi vecchi sinistri non cambia. Ad esempio questa nota non è stata mandata al nostro giornale perché il nostro giornale non è iscritto al pensiero unico ed è quindi un nemico da abbattere. E che quarzo, noi ancora scriviamo quello che pensiamo e se non condividiamo lo scriviamo, senza falsi buonismi e senza strategie. Non abbiamo condiviso, ad esempio, che la chiesa di Bosco Minniti continui ad essere la sede dell’ex sindaco di Riace, indagato e rinviato a giudizio per reati gravi. Non abbiamo condiviso che siano state appiccicate sardine di carta sulle pareti della stessa chiesa. La chiesa deve essere aperta, ma non schierata con una parte politica. E’ la nostra opinione. Per la nostra opinione invece siamo stati travolti dall’odio dei sinistri locali, di sedicenti sindacalisti locali, di esaltati che considerano Lucano un eroe e non un sindaco che è stato cacciato via per non aver rispettato la legge. Visto questo fatto, per ricaduta, le sardine aretusee, che altro non sono che quello che è rimasto dei vecchi sinistri e degli esacerbati cigiellini della città (lo abbiamo constatato personalmente) hanno ritenuto “con una pericolosa deriva” che il nostro giornale era da aggredire innescando una nociva spirale d’odio. L’esatto contrario di quello che vogliono dare ad intendere. Pazienza, non ci meravigliamo, conosciamo i soggetti. Ai giovani in buona fede, e ce ne sono tanti, vogliamo dire di non rinunciare mai al loro libero arbitrio. Non fatevi infinocchiare da vecchi e giovani sinistri ormai destinati ad essere estinti politicamente, gli italiani e i siracusani hanno già deciso da tempo e di sinistri bugiardi e arroganti non ne vogliono più sapere (le ultime elezioni parlano chiaro). Naturalmente speriamo che cantare Bella ciao non sia un fatto di schieramento, speriamo che chi conduce oggi il gioco della sadda venga al più presto cacciato visto che è lo stesso che considera uno come Lucano un eroe. Speriamo sinceramente in una ventata di libertà giovane anche se i segnali, viste le dichiarazioni, vanno in altra direzione: non parliamo di Bibbiano, siamo apartitici ma contro quelli di destra, cantiamo Bella ciao etc etc.
Nella foto la protesta dell’agosto scorso al Largo XXV Luglio. Venerdì ci saranno le stesse persone, sinistri travestiti