Politica

CON LA SENTENZA DEL TAR SIRACUSA TOCCA IL FONDO: BASTA IMBROGLI, DA OGGI TORNANO LE REGOLE

I brogli c’erano e anche tanti. Il Tar ha detto che il voto e’ stato manipolato. Noi, in solitudine, lo scriviamo da subito e solo da qualche mese abbiamo trovato qualche sparuto compagno di viaggio. Da un anno e mezzo ci sono stati sindaco e consiglieri illegali, partoriti da imbrogli. Un sindaco che non ha fatto nulla per la città. Anzi, una cosa l’ha fatta, in tutti i modi ha cercato di spremere anche i defunti facendosi beffe dei siracusani, tutti contrari all’attacco al cimitero per fare cassa. Oggi ci vuole chiarezza e una squadra che pensi solo a far rinascere Siracusa dopo le rovine di sette anni di Italgarozzo. Le firme false di Garozzo prima i brogli elettorali dopo. Un Vulnus terribile per la nostra democrazia. Oggi mercanti fuori dal tempio e sentenza del Tar già inviata alla Procura. Non abbiamo ne’ sindaco né consiglio, è in arrivo un altro commissario. Chi ci ha portato a tutto questo politicamente dovrebbe scomparire nel nulla.

Anche oggi, a carte scoperte, dopo che il Tar ha denunciato l’imbroglio, ci sono quelli che restano alleati di chi ha governato grazie all’imbroglio e quindi collusi. Continuano a tacere i sinistri, quelli che l’altra sera si sono travestiti da sardine. Per Moschella, Ezio Guglielmo e altri i brogli erano poca cosa, probabilmente solo qualche incompetenza e nulla più, insomma Italia sarebbe rimasto sindaco per altri tre anni e mezzo e basta. Solo l’avvocato Salvo Salerno ha detto che si trattava di uno sfregio a Siracusa, di uno sfregio alla democrazia, insomma che era importante ritornare al voto. Fra i non sinistri, l’unico ad essere chiaro ed inequivocabile sui brogli elettorali è stato un’eccellenza siracusana come don Rosario Lo Bello che proprio per questa sua presa di posizione  ha avuto l’ostruzionismo di chi sedeva – illegalmente – a palazzo Vermexio.

Anche oggi le piccole Pravda locali non parlano dei brogli, come se non fossero successi. Dicono che era meglio se restava il sindaco perché così col commissario in arrivo non va bene. Altra bugia, altro colpevole leccaculismo. Altra adesione alla paralegalità che ha caratterizzato questo lungo periodo, con fatti incredibili come il bar alieno a due passi dal castello federiciano con l’area del Maniace anche questa sfregiata.

Basta, finalmente ritornano le regole. Senza regole va tutto a catafascio, lo dimostra lo stato in cui gli illegali stanno lasciando Siracusa. Oggi bisogna cambiare passo e collaborare tutti insieme per far tornare la città al suo standard di trasparenza e di legalità. Il Tar di Catania ha fatto sapere a tutta Italia che a Siracusa si fanno imbrogli elettorali. E’ il fondo e l’abbiamo toccato. Da oggi niente sconti ai sinistri arroganti, niente sconti a nessuno.  Il Palazzo torni ad essere la casa dei siracusani, nella massima trasparenza.