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CALOGERO RIZZUTO: IL TEATRO GRECO E’ UNA MAGIA

Direttore Calogero Rizzuto, facciamo il punto sui primi 150 giorni del Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Pantalica?

Mi sono insediato ufficialmente il 31 luglio di quest’anno. In questi mesi ho continuato l’azione amministrativa di chi mi ha preceduto e ho intrapreso nuove iniziative progettuali che, come ben si sa, hanno bisogno dei giusti tempi amministrativi per la loro realizzazione. Abbiamo aperto vari siti archeologici a Siracusa, ricordo solo il castello Eurialo, ripreso il dialogo coi comuni della Provincia, con società private, con la Fondazione Inda. Abbiamo davanti a noi i mesi invernali che ci permetteranno di lavorare alla futura stagione turistica e perfezionare quanto già rodato in questi mesi.

Se lei dovesse fare l’elenco della priorità, quali metterebbe ai primi tre posti? 

Ogni sito, ogni complesso monumentale è una priorità. Eloro, ad esempio, con la sua bellezza paesaggistica e l’importanza archeologica, deve essere apprezzato e conosciuto meglio. Pantalica, poi, Thapsos per non parlare del tempio di Giove. Purtroppo spesso sfugge il valore del nostro patrimonio archeologico anche minore.

Domenica scorsa pioveva, ma centinaia di turisti sono andati lo stesso a visitare il teatro greco, l’anfiteatro. Sembra un’attrattiva magica.

Il teatro greco è magia, lo è in qualsiasi stagione, è la poesia della pietra e del lavoro dell’uomo su questa pietra. I monumenti della Neapolis attraggono sempre il visitatore, in qualsiasi fase dell’anno.

Sulla vicenda del bar alieno al Maniace continuano le polemiche e in molti hanno affermato di temere “certe distrazioni” della Soprintendenza..

Il Maniace non rientra fra le nostre competenze. Il sito è gestito dalla Soprintendenza a cui si attesta anche la tutela. 

Sul museo regionale Paolo Orsi ci sono voci in giro. Si parla di una nuova sistemazione di un patrimonio che forse non ha eguali 

Ci occupiamo di cose concrete, queste sono solo voci cittadine che lasciano il tempo che trovano. Il museo “Paolo Orsi” è nato per volere di Luigi Bernabó Brea in una zona della città che è stata scelta perché area archeologica e monumentale. È vicino alle catacombe, nel suo perimetro sono presenti ipogei tardo romani, un giardino storico e la villa di Landolina…

Il parco di Siracusa dovrebbe avere una segnaletica personalizzata, tale da non confondersi con centinaia di altre segnalazioni.

Non è nostro compito posizionare la segnaletica esterna, che considero tra l’altro obsoleta in considerazione che oramai sono di largo uso i navigatori e le applicazioni per i cellulari. Le posso confermare invece che stiamo lavorando alla segnaletica interna dei nostri siti.

Col comune capoluogo ci sono progetti in itinere? 

Nessuno.

Alcune location del grande parco che lei dirige sarebbero adatte anche all’attività della Fondazione Inda, sarebbe una promozione eccezionale dal punto di vista mediatico.

Stiamo dialogando col soprintendente Calbi anche per queste prospettive.

Recuperare il fascino della Panoramica del Teatro Greco farebbe felici diverse generazioni di Siracusa che quel belvedere amavano e frequentavano.

Il Belvedere della Panoramica non esiste più da parecchi anni. In quell’area gli scavi diretti dal soprintendente Voza, hanno portato alla luce le fondazioni di un tempio, portici, altri edifici di epoca greca, importantissimi per la ricostruzione della Siracusa greca. Anche questi speriamo al più presto di rendere fruibili.

Da direttore avrà anche lei il suo sogno nel Parco

Dare a Siracusa e al suo patrimonio archeologico l’importanza che merita, rendendo eccellenza la struttura che dirigo.