SALVO SEQUENZIA SUL “RIVELO” DI PATRIZIA TIDONA: UNA LUCE NUOVA SULLA STORIA DELLA COMUNITA’ FLORIDIANA
Domenica 20 ottobre p.v., alle ore 17.30, a Floridia, presso il Museo etnografico Nunzio Bruno, si terra) la presentazione del saggio della giornalista Patrizia Tidona dal titolo Floridia tra ulivi, vigne e balduini. Il saggio, come recita il sottotitolo, è uno studio condotto dall’autrice sul “Rivelo di beni e anime del 1748”. I “Riveli” erano i censimenti della popolazione e dei beni di feudi e citta’ che il Regno compieva periodicamente per accertare l’entita’ demografica ed economica del territorio. Il saggio sarà presentato dal professore Enrico Iachello, storico e docente universitario, già preside della Facoltà di Lettere dell’Ateneo catanese. Ad introdurre Iachello, dopo i saluti della direttrice del Museo Cetty Bruno, sarà il semiologo Salvo Sequenzia, curatore del saggio e direttore scientifico della collana di studi storici ed antropologici Xiridia Dilecta in cui l’opera è stata pubblicata dall’editore Centro Studi Xiridia. Così ha dichiarato il curatore della pubblicazione Salvo Sequenzia: «Lo studio condotto con passione e rigore metodologico da Patrizia Tidona, che ha proseguito l’indagine documentale avviata nel 1997 dalla storica Fausta Gallo con la pubblicazione del “rivelo” del 1636, è destinato a gettare una luce inedita sulla comprensione della storia della comunità floridiana in un momento particolare della sua vita, allorchè si assiste al tramonto del potente casato della dinastia fondatrice dei Bonanno e all’ascesa del casato dei nuovi feudatari Migliaccio, che sarebbero assurti ai fasti della corte palermitana con la duchessa Lucia, moglie morganatica di re Ferdinando IV di Borbone. L’analisi del “rivelo” documenta una comunità che cerca con volontà e sacrificio di riprendersi dalla sciagura del terremoto del Val di Noto del 1693; una comunita) laboriosa di 2644 “anime” composta in prevalenza da contadini, vignaioli, artigiani, allevatori e pastori che vivono aggregati in un borgo attraversato da otto strade e raccolto intorno alle prime chiese di fondazione: la chiesa Madre, la chiesa di sant’Anna, la chiesa di sant’Antonino e la chiesa della Madonna del Carmine. Il libro della Tidona riporta alla luce un microcosmo vivace caratterizzato, in quegli anni, da una forte ondata di immigrati provenienti dall’hinterland ibleo ma anche dal ragusano, dal messinese e da Malta, che si riversa nei borghi di “nuova fondazione” come Floridia in cerca di lavoro per migliorare la propria condizione. Gia) si profilava in quel periodo la vocazione ricettiva dell’antico borgo fondato da don Lucio Bonanno Colonna nel 1627 che avrebbe caratterizzato la storia successiva di Floridia declinandosi in quella predisposizione all’ospitalita) e all’accoglienza da sempre riconosciuta alla nostra comunita). In effetti, il “rivelo” studiato dalla Tidona costituisce una radiografia del territorio che descrive minuziosamente edifici, strade, opifici, luoghi di culto, terreni, tipologie di colture e di allevamenti, mestieri, arti e professioni, ricchezze e qualita) della vita, toponomastica, nomi e cognomi: una fonte inestimabile di informazioni di rilevante interesse, come l’attestazione della presenza nel borgo di un convento e di un fondaco, del carcere e del castello distrutti dal terremoto e sino ad oggi solo ipotizzati dagli storici, di una cappellania e di una attivissima e potente confraternita, quella della chiesa di sant’Antonino, dedicata a Gesu) e Maria, che risulta essere, percio) , la piu) antica di Floridia. Libro interessante anche per i non addetti ai lavori, scritto con chiarezza e precisione giornalistica, il saggio di Patrizia Tidona rappresenta per la comunita) degli studiosi e per la citta) intera un punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza della propria memoria storica e per il rafforzamento della propria identita)».