Politica

SALVO FERLITO: IDEE VECCHIE E SUPERATE, OCCORRE UNA CLASSE POLITICA NUOVA

La nostra società è marcata dalla fine della bimarcazione netta delle categorie: le frontiere tra alto e basso, evoluto e primitivo, colto ed ignorante è ormai sfocata. Ci si accontenta di una realtà dal ritmo segnato dalle predizioni sociologiche istantanee dei mass media. La politica tenta di segnare le differenze alla luce di questa fine delle gerarchie, per cui la dicotomia è semplicemente tra chi è a favore o contrario ad una cosa, e si cerca di trarre velocemente le conclusioni. Spesso sconclusionate. Non vi è dubbio che il problema principale è quello della sopravvivenza della classe medio-piccola, divisa, genericamente, in due sotto categorie: quelli a reddito fisso e gli altri a reddito variabile. Questo universo politico contemporaneo, un po’ miserabile oserei dire, prova anch’esso a sopravvivere assieme alle due categorie sopracitate, tentando di difendere l’una, contrapponendola contro l’altra, quando in realtà la nostra società dovrebbe difendersi invece dalla continua importazione, diretta ed indiretta, di povertà. Quindi si cerca di contenere lo spettro dell’indigenza ponendo delle barriere fisiche all’inondazione di essere umani che arrivano da noi in cerca di fortuna; e qui abbiamo, anche a Siracusa, favorevoli e contrari al fenomeno ed un dibattito direi sovradimensionato dove intervengono tutti: le istituzioni, i partiti, i sindacati, la nuova Chiesa e quella vorrebbe essere ancora un po’ tradizionale. Addirittura una delegazione composta da deputati e dal sindaco di Siracusa è andata in visita ad una nave ONG che si occupa di far sbarcare clandestini nel nostro Paese, ovviamente a fini meramente propagandistici. Sarà come sarà ma ormai da qualche mese non si fa che parlar altro. Io penso che bisogna contenere la povertà indotta e va creato un sistema di protezione per la nostra popolazione: pensare di riaprire i visti per lavori non qualificati non dovrebbe essere un problema per una società industriale evoluta come la nostra. È invece preoccupante la libera circolazione delle speculazioni ai danni dei cittadini dei centri storici italiani, ormai espulsi e relegati a vivere in quartieri dormitorio fuori dai centri storici. Le zone di pregio architettonico sono ormai in mano a proprietari non residenti, che hanno fatto schizzare alle stelle le quotazioni di acquisto degli immobili. Il parco tematico di Ortigia è ormai un incubo per i siracusani: impossibile per le nuove generazioni l’acquisto di un alloggio, i residenti devono convivere col suk dei tavolini per strada e con negozi che esibiscono prezzi per turisti e che sono ormai fuori della realtà. In Ortigia e nei centri d’interesse storico in Sicilia, non bisogna permettere di acquistare ai non residenti e a chi non abbia almeno cinque anni di residenza continua- salvo che per la diaspora siciliana -. Bisogna pensare ad un piano di espropri per chi non si metta in regola e censire gli immobili sfitti da lungo tempo da assegnare ad abitazioni popolari e di fascia a reddito zero. In definitiva abbiamo bisogno di una classe politica nuova e di nuovi movimenti che decidano di essere padroni a casa propria, che si occupino di una equa redistribuzione delle risorse a favore dei siracusani, al miglioramento della vita dei nostri concittadini e che non perdano tempo in inutili scaramucce sui falsi problemi.                                           Salvo Ferlito