NIENTE GUARDONI DEI SACCHETTI DELLA SPAZZATURA, VANNO RISPETTATE LE PRESCRIZIONI DEL GARANTE DELLA PRIVACY
“Risulterebbe, quindi, invasiva la pratica di ispezioni generalizzate da parte del personale incaricato (agenti di polizia municipale; dipendenti di aziende municipalizzate), del contenuto dei sacchetti al fine di trovare elementi informativi in grado di identificare, presuntivamente, il conferente. Occhio anche agli addetti che pretendono di risalire al produttore dei rifiuti ispezionando i sacchetti alla ricerca di elementi (corrispondenza o altri documenti) a lui riconducibili: in questo caso una eventuale sanzione amministrativa irrogata a un soggetto così individuato potrebbe risultare erroneamente comminata”. E’ questa una delle prescrizioni del Garante della Privacy completamente ignorata a Siracusa. Eppure un ente pubblico non può davvero ignorare le prescrizioni del Garante.
Leggiamo quello che scrive stamattina il Comune: “Continua l’attività contro le mini discariche abusive e i controlli sui sacchetti di rifiuti abbandonati lungo i bordi delle strade, dove in passato c’erano i cassonetti. Ieri è stata la volta della zona di piazza Adda, di via Ciane, corso Timoleonte, via Mosco, via Pindaro, via Eumelo, via Dinologo, via Francesco Mauceri e piazza della Vittoria. Sono state elevate diverse sanzioni risalendo ai trasgressori attraverso indicazioni trovate all’interno dei sacchetti: copie di bollette, estratti conto, corrispondenza varia, copie di carte di identità. I controlli hanno riguardato anche i conferimenti di rifiuti in discariche abusive fuori città: a Carancino, nei pressi di Belvedere, e all’ex tonnara di Santa Panagia. Anche qui molte contravvenzioni, tra cui una al conducente di un mezzo adibito al trasporto di spazzatura e non idoneo a tale scopo. L’attività continuerà ad oltranza”.
Ma in che città viviamo? Cosa significano le ispezioni dei sacchetti che il Comune vuole portare avanti ad oltranza? Ma chi autorizza questi multatori per far cassa (e non per pulire la città) a leggere le mie carte, vedere i medicinali che utilizzo, constatare le mie malattie, sapere insomma tutti i quarzi miei? Il Garante della Privacy certamente no, anzi giudica invasiva questa procedura e anche sbagliata visto che nella mia spazzatura ci potrebbero essere bollette, medicinali di un parente o di un amico e quindi alla fine la sanzione sarebbe sbagliata oltre che un abuso e sarebbe alla fine il Comune destinato a risarcire danni. Ma davvero Siracusa fa parte del Far West? Controllare gli sporcaccioni va bene, ma farlo con altri strumenti (ce ne sono a decine) e non certamente facendo i guardoni nella vita degli altri.