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PADRE D’ANTONI: NON ANDRO’ AD ASCOLTARLO AL TEMPIO DI APOLLO, SALVINI E’ UN DISONESTO E UN IMBROGLIONE

Scrive sul web padre Carlo D’Antoni: “Ecco a Siracusa il signor Matteo Salvini. Io non ci andrò ad ascoltarlo per rispetto del tempio di Apollo davanti al quale parlerà. Quel tempio, ormai ridotto dal tempo a quattro pietre, rimane pur sempre una delle testimonianze di radici che Siracusa aveva. E non sarà un bello spettacolo vedere la prevedibile folla di gente che ascolterà Salvini e lo applaudirà e si farà fotografare insieme a lui. Addirittura, immagino, ci saranno anche alcuni dei nostri giovani fuggiti all’estero per coltivare la speranza di un futuro da professionisti riconosciuti e rispettati. Forse ci saranno chissà quanti disoccupati e lavoratori con contratti fittizi, non veritieri. Saranno tutti abitanti di questo nostro territorio così abbandonato, desertificato, inutile. Saranno gente che ancora non riesce a focalizzare la distruzione dei diritti di cui è vittima: casa, lavoro, diritto allo studio, diritto alla salute, diritti della famiglia e della donna in particolare, diritto alla qualità del tempo libero e così via. Ma come fanno ad accettare rassegnati che nulla mai cambierà e che il destino per noi ha preparato una vita da bestie in cerca di mangiatoia a qualunque prezzo, governati e amministrati da mezze cartucce tanto impreparati e vuoti di cultura quanto pericolosi e irresponsabili?
Povere pietre del tempio di Apollo, povero teatro greco, povera cattedrale, sintesi di culture e popoli che si sono avvicendati nel tempo!
Non si salva neanche il cristianesimo e quello lì ha iscritto anche Maria Santissima tra i suoi protettori e l’ha eletta a protettrice sua e della Lega. Questa è blasfemia. Questo è vilipendio della religione. Salvini è un disonesto che calpesta tutto e tutti, anche Dio, per i suoi scopi di potere. Non può entrare in una chiesa, è ovvio che è uno scomunicato. Aspettiamo solo l’ufficialità. Ha convinto tutti che lui ha le ricette per aggiustare tutto: ma quali sono al di là degli slogan? Ha convinto troppa gente che il grande problema sono gli immigrati, che siamo invasi, assediati da loro, che l’Italia vive in una emergenza che giustifica due decreti sicurezza. E’ un imbroglione. Sono altre le emergenze in Italia e in Sicilia in particolare. Lui non vale neanche cento grammi di quanto vale un uomo normale, un immigrato.
Penso che non lo sappia, ma il luogo dove parlerà si chiama Largo XXV luglio a ricordo della caduta del fascismo. Che sia di buon auspicio? Ma ci sarà bisogno che si sciolgano le folle oceaniche e riemerga la voglia di sentirsi cittadini, esseri pensanti e si torni ad aprire gli occhi e le orecchie, si torni ad analizzare e dibattere sulle cose vere. Bisogna imparare a vedere la mafiosità che aleggia su Siracusa, terra di conquista di chi può, straricca di banche ed esercizi commerciali e per il resto solo un ammasso di palazzi disseminati ovunque. Ma la gente accetta la fatica di essere uomini e donne? Ho paura che il fondo lo dobbiamo ancora toccare.
Il sonno della ragione genera mostri. Il sonno dell’anima genera catastrofi. Lui gongola e si mangia il cannolo mentre Di Maio gli asciuga la bocca e Conte gli offre una granita”.

Padre D’Antoni ha le sue idee e non le lesina anche se con Salvini dà proprio l’impressione di essere andato troppo avanti, almeno con gli improperi. “Ma la Curia, il Vicario sono d’accordo? – dice Pepè Genovese – Che senso ha l’intervento di un sacerdote nel merito dei partiti e in quel senso?” Ripetiamo padre D’Antoni non le manda a dire, ha fatto anche un incontro con Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, che al momento non è affatto un eroe, ma è solo un pessimo ufficiale di governo imputato e rinviato a giudizio per tutta una serie di reati. Non è affatto un modello, anzi. Intendiamoci subito: Salvini non piace nemmeno a noi, ma non lo insultiamo a sangue. Ma se il prete fa vuol dire anche che qualcuno permette. O no?

 

nella foto d’antoni con lucano