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I FATTI IN OCCASIONE DELLE EUROPEE DEL 26 MAGGIO SCORSO / HANNO PRESENTATO QUERELA LE DUE RAPPESENTANTI DI LISTA DI CASAPOUND AGGREDITE A NOTO

Rep: Aggressione verbale e fisica con gravi minacce ed offese fuori dalla scuola Fornaciari di Noto che ospitava 5 seggi in occasione dell’ultima tornata elettorale, le Europee del 26 di maggio 2019. È successo alle rappresentanti di lista del partito politico “CasaPound Italia – Destre Unite” M. P. e S. B., che pochi giorni dopo il grave fatto hanno presentato querela al locale Commissariato di Polizia.

I fatti: nella giornata del voto le due rappresentanti di lista si trovavano legittimamente nella sede dei seggi, quando recatesi all’esterno, in presenza di numerosi testimoni, assistevano loro malgrado, ad una discussione tra un noto medico netino,  ex consigliere comunale del Pd , ed una signora in procinto di esprimere il proprio libero voto. Alla risposta sincera della donna “Voto CasaPound”, S.V. si scatenava in una reazione violenta che lo induceva a profferire gravi epiteti nei confronti del Movimento Politico, che di conseguenza faceva intervenire le due rappresentanti. Nel tentativo di far cessare l’attività denigratoria e di impedire che il silenzio elettorale venisse violato, le due militanti di CasaPound venivano aggredite, anche dalla moglie e dal figlio di S.V. con frasi e slogan in perfetto stile anni sessanta, per poi passare persino alle minacce di morte. Le militanti, per evitare che la lite potesse degenerare in ulteriore violenza, si sono allontanate, non reagendo minimamente dinnanzi al vile tentativo di aggressione fisica compiuta a danni di S.B., peraltro in stato di gravidanza.

Alla scena hanno assistito in tanti e uno dei testimoni avrebbe poi espresso tutto il suo sdegno con un post pubblico prodotto su Facebook, consegnato dalle querelanti alla polizia in fase di denuncia.

Il tutto, pare altresì essere stato filmato dalle telecamere di un’ abitazione privata, dove subito dopo aver ricevuto la denuncia, si sono recati gli agenti della Polizia di Stato per acquisirne le immagini.

Un clima d’odio e di aggressività creato ad arte da chi si professa “democratico”, non consono al luogo, e che soprattutto ci si augura non resti impunito.