DI MARE DENUNCIA UNO SCANDALO AD AUGUSTA: IL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI HA FIRMATO ATTI MENTRE NON ERA ANCORA COMANDANTE
Rep: Le dichiarazioni apparse ieri sulla stampa da parte della Amministrazione certificano l’atteggiamento di chi ormai si ritiene al di là di ogni norma, in un inarrestabile delirio di onnipotenza e fuori da ogni controllo democratico ed istituzionale.
Come si può affermare che “la determina di nomina sindacale del comandante della Polizia municipale è un atto formale”? Siamo nel pieno dell’esercizio di un’amministrazione creativa, in cui la fantasia viene spacciata per legalità mentre è un insulto al valore delle regole che sono garanzia per tutti.
Solamente oggi è stata pubblicata la determina sindacale di nomina del Comandante, mentre questo solerte funzionario, costretto a sobbarcarsi 200 chilometri al giorno per andare e tornare da Augusta, ha firmato atti dirigenziali benché privo di ogni titolarità e potere. Poi apprendiamo anche che, allo stesso solertissimo funzionario, è stato affidato pure il Settore Finanziario, ed entrambi i compiti dovrebbero essere assolti in 30 ore settimanali. E tutti devono tacere, per compiacere un’amministrazione che, totalmente incapace, pretende di ergersi impunita e incontrastata a unica interprete della legge.
Poi c’è la maggioranza a 5 stelle, che scappa dal confronto non appena viene segnalata la grave violazione in cui sono incorsi, ammettendo di fatto di avere avuto il terrore di ripresentarsi in aula a difendere l’indifendibile.
Neanche nei film del compianto Paolo Villaggio potevano prevedersi scenari cosi comici, tra chi dice che si tratta di atto formale e chi fa cadere un consiglio comunale perchè evidentemente non lo ritiene cosi formale.
La verità è che l’ultimo consiglio comunale è l’ennesimo atto in cui l’amministrazione di questa città mostra di essere completamente allo sbando. È stata una vera e propria farsa, che ha smascherato, ancora una volta, l’approssimazione, l’incompetenza e la mancanza di coerenza di questa amministrazione con la grave complicità di tutti gli organismi che dovrebbero garantire imparzialità e correttezza di atti e procedure.
La mia proposta di rinviare il punto all’ordine del giorno è stata bocciata in Aula solo per evitare di ammettere che avessi ragione nel richiedere un maggiore approfondimento della procedura. Salvo poi, pochi momenti dopo, ritrovarci in aula da soli perché la maggioranza è uscita facendo venire meno il numero legale. Farsa confermata anche ieri mattina, ed ufficializzata oggi con quanto appare ai limiti dell’inverosimile. Questo ennesimo avvenimento evidenzia una programmazione inesistente dei consigli comunali: un atto quando arriva nel civico consesso deve essere completo perché ogni riunione comporta delle spese per la città e del tempo per chi vi partecipa. Questa amministrazione, evidentemente, si fa beffe di entrambi.
È un comportamento dilettante di chi, forse, può amministrare casa propria; onestamente a fronte dell’ennesimo atto di superficialità e incompetenza, iniziano a sorgere dubbi anche su questo.
Giuseppe Di Mare
consigliere comunale