Politica

SCULTURE FALSE / DOMANI PARLA FILIPPINI DI SICILIA MUSEI, INCREDIBILMENTE ZITTI ITALIA E GRANATA

Rep: Domani 4 giugno alle 11 e 30 presso l’ex Convento di San Francesco di Assisi di Siracusa (sede della mostra Ciclopica) il Presidente di Sicilia Musei Gianni Filippini ed il curatore della mostra Vincenzo Sanfo incontreranno i giornalisti.

Questo lo scarno comunicato inviato dall’ufficio stampa di Sicilia Musei. Domani sapremo quello che è stato deciso di dire a cinque giorni dai fatti, cinque giorni che sono un’eternità per la comunicazione esistente oggi. Ma evidentemente c’era bisogno di questo tempo. Il 30 maggio scorso il nostro giornale per primo scrive la vicenda. Leggiamo insieme: “La mostra Ciclopica è momentaneamente chiusa per manutenzione. All’ingresso è stato affisso un cartello che non reca né la firma né il bollo di Sicilia Musei che è l’organizzatore della mostra. Il fatto è che questa inedita “chiusura per mantenzione” (manutenzione di che?) coincide con una indiscrezione che già circola fra gli addetti ai lavori. Sembrerebbe infatti che la mostra sia stata bloccata per alcune irregolarità. Ci sarebbero stati interventi specifici al riguardo. L’indiscrezione parla di un intervento che sarebbe stata motivato dalla presenza di alcuni pezzi non originali nella mostra in questione. Mentre giravano queste indiscrezioni è avvenuta la coincidenza della chiusura per manutenzione. Ciclopica evidentemente non nasce sotto buoni segni visto che è stata molto contestata da diversi intellettuali ed anche da alcuni organi di stampa. Oggi spunta una inedita manutenzione. Che dire? Speriamo che solo di manutenzione si tratti”.

Ma non si trattava di manutenzione. Il blitz dei carabinieri era un’amara verità.

Così la sera dello stesso 30 maggio veniva fuori il comunicato ufficiale: “I Carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Siracusa, in collaborazione con il Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale di Roma, hanno sequestrato 2 sculture, attribuite al Maestro Alberto Giacometti, importante rappresentante del movimento surrealista del XX secolo, esposte in occasione della mostra di arte contemporanea “Ciclopica – from Rodin to Giacometti” allestita presso l’ex Convento di San Francesco di Siracusa. Le indagini, condotte d’iniziativa, hanno preso spunto dalla costante attività di controllo delle multiformi attività culturali che si svolgono sul territorio.In particolare, i militari dell’Arma hanno eseguito accertamenti preventivi che, avvalendosi dell’ausilio degli archivi della “Fondazione Giacometti”, con sede a Parigi, hanno permesso di  raccogliere inequivocabili indizi in ordine alla presunta falsità delle due opere di arte contemporanea esposte: scultura in bronzo dal titolo “Nudo in piedi”; scultura in bronzo dal titolo “Donna che cammina” (nella foto); entrambe, allo stato, risultate copie illegali con firma falsificata, non corrispondenti a quelle presenti nelle edizioni autorizzate. Le sculture in sequestro, affidate in custodia giudiziale presso l’area espositiva, sono a  disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, al cui vaglio sono stati sottoposti gli esiti dell’attività di polizia giudiziaria svolta”.

A caldo, il sindaco Italia, dimentico che aveva fatto dichiarazioni entusiaste su Sicilia Musei, come era già successo col bar alieno al Maniace, prendeva le distanze. «Si tratta di una questione assai spiacevole in se – dichiarava – perché reca un danno di immagine alla mostra e indirettamente alla città. Ci sono indagini in corso, mi auguro che venga fatta piena luce sulla vicenda. Se emergessero motivi di responsabilità il Comune sarebbe parte lesa. Sono sbigottito, molto dispiaciuto attendo lo sviluppo delle indagini per fare le valutazioni del caso». Anche l’assessore Granata, non ufficialmente, lamentava la sua estraneità. Appena poche ore prima, è il caso di ricordare, Italia e Granata avevano snobbato la richiesta di revoca per Sicilia Musei votata da tutto il Consiglio comunale. Piovevano da ogni parte le richieste di dimissioni per Granata e in misura minore per il sindaco. I due in ogni caso non replicavano e si chiudevano nel silenzio. Non c’era insomma nessun comunicato ufficiale del Comune, peraltro sputtanato in tutta Italia da servizi sulle sculture false. Oggi Italia e Granata continuano a stare zitti e mandano avanti Sicilia Musei con una conferenza stampa dove non ci sarà nessuno dei due. Come dire “noi non c’entriamo”, una contraddizione in termini visto che c’entrano eccome, hanno fatto cose turche per dare per tre anni l’ex Convento a Sicilia Musei, si sono beccati per una concessione travestita da protocollo anche la censura e la richiesta di revoca da tutto il Consiuglio comunale. Oggi c’è odore pregnante di Don Abbondio.