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SCIVOLONE PER I DUE COLLABORATORI DI GIUSTIZIA / IL GUP DICE NO AL PATTEGGIAMENTO PER GLI AVVOCATI AMARA E CALAFIORE

Il Gup di Messina Monia De Francesco, ha rigettato la richiesta di patteggiamento proposta dagli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, i principali artefici del cosiddetto “Sistema Siracusa”, e corruttori di magistrati, esponenti politici, funzionari della pubblica amministrazione, di periti e consulenti tecnici di mezza Italia. Il difensore dell’avvocato Piero Amara, avvocato Salvino Mondello aveva proposto la pena di nove mesi e sei giorni di reclusione in continuazione con la pena di tre anni di reclusione e la multa di 73 mila euro che il suo assistito ha patteggiato innanzi al Gup del Tribunale di Roma. Da parte loro, gli avvocati Alberto Gullino e Mario Fiaccavento avevano proposto per l’avvocato Peppe Calafiore la pena di nove mesi e due giorni di reclusione in continuazione con la pena di due anni e nove mesi di reclusione e la multa di trentamila euro patteggiata innanzi al Gup del Tribunale di Roma. Le proposte sono state rassegnate questa mattina subito dopo l’apertura dell’udienza, dai Pubblici Ministeri Antonio Carchietti, Antonella Fradà e Federica Rende che le avevano concordate con i difensori dei due avvocati diventati collaboratori di giustizia. Il Gup Monia De Francesco si è ritirata in camera di consiglio e quando è ritornata in aula ha letto l’ordinanza con la quale ha comunicato il rigetto delle due richieste di applicazione pena a richiesta delle parti. Il giudizio del Gup De Francesco è stato impietoso per i due avvocati-collaboratori di giustizia ma gli avvocati difensori hanno replicato dicendo che per loro la pena concordata con la Procura della Repubblica di Messina è congrua. E al Gup De Francesco, che già aveva fissato per la data del 12 luglio l’udienza in cui decidere il rinvio a giudizio dei due imputati, hanno chiesto di astenersi. Il Gup Monia De Francesco, secondo prassi processuale, ha disposto la trasmissione dell’invito rivoltogli dagli avvocati all’attenzione del Presidente del Tribunale di Messina, cui spetta la decisione di ritenere fondata la richiesta di astensione per incompatibilità nei confronti del Gup De Francesco avanzata dai difensori degli avvocati Piero Amara e Peppe Calafiore o di rigettarla e quindi restituire il fascicolo alla Gup De Francesco affinchè possa procedere con l’emissione del decreto di rinvio a giudizio nei confronti dei due imputati. Quellodi Messina resta un monito per altri imputati nel ‘Sistema Siracusa’. L’accordo con il Pm per la pena, non sempre diventa sentenza, soprattutto se la condanna non è congrua rispetto al reato che viene contestato. (ns)