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SALVO SALERNO: DEMANIO E SOPRINTENDENZA FANNO SOLO CHIACCHIERE MENTRE GLI ABUSI CONTINUANO

Abbiamo già incontrato queste (inutili) interlocuzioni tra la Soprintendenza e l’Agenzia del Demanio, nei due anni precedenti. Conosciamo gli atti.

Addirittura nella primavera del 2017 (era di maggio.. ☺️) l’ineffabile gestore, appena “vinta” la “gara” per la concessione cominciò a montare installazioni (il chiosco ancora non c’era) che incontrarono la “ferma reprimenda” della Soprintendenza., per difetto di autorizzazioni e quant’altro.

La stessa cosa avvenne l’estate scorsa, quando l’ineffabile gestore-concessionario, approfittando del clima lassista e collaterale delle istituzioni, in primo luogo il Comune, si mise a fare attività fieristica (promozione di automobili di una concessionaria locale), nel pieno della Piazza d’Armi, con buona pace delle “attività culturali” per le quali, almeno nominalmente, gli era stato concesso il sito. Anche in quel caso, Soprintendenza e Demanio fecero la voce grossa, scambiarono tra loro missive che in modo altisonante si richiamavano alle prescrizioni della Concessione, bla bla bla.

Conosciamo anche gli atti coi quali il Demanio, “con tono fermo” indirizzava reprimende al concessionario e inviti a giustificarsi o a rimuovere i comportamenti scorretti.

Il fatto è che gli atti e le contestazioni di Soprintendenza e Demanio, in due anni, non sono approdati a nulla. Il gestore è sempre lì, a farsi i comodi suoi, con l’appoggio dell’amministrazione comunale, il famoso “attivismo carsico dell’amministrazione comunale” efficacemente evocato da Corrado V. Giuliano, in realtà più che del Comune, direi l’attivismo carsico è quello del sindaco e dell’assessore alla “Cultura”, uno che non si imbarazza a farsi fotografare col bicchiere di spritz in mano, all’ombra del chiosco privo di tre importanti autorizzazioni urbanistiche, ambientali e paesaggistiche.. deficienze che tuttavia non impedirono al vicesindaco del tempo (oggi sindaco) di concedere in fretta e furia l’autorizzazione edilizia, in sede di Commissione Unica di Ortigia…

Siamo dunque giunti al terzo anno di liturgie burocratiche, per mostrare al mondo ed alle associazioni di tutela, che gli Enti fanno buona guardia. E così, un’altra estate sarà garantita agli “aperitivi culturali”, mettendo tutti a tacere.

Credo che, a questa messinscena da Gattopardi, a questo gioco delle parti, non creda quasi nessuno, a parte il furbo gestore, che ovviamente ringrazia. E a parte quella grossa fetta di società civile che non vuol guardare, si accontenta di gestire spicchi di potere e lo condivide col potente di turno, ma va alle processioni della santa patrona e si batte il petto, la coscienza è a posto…

La Soprintendenza, se davvero (come è vero) ha collezionato tante contestazioni in tre anni, nei confronti del gestore, ha ormai solo un’attività da compiere: l’avvio del procedimento per la revoca della autorizzazione ex art. 57 bis Codice dei BB.CC., che già fin troppo generosamente e spericolatamente, venne accordata a un tale soggetto. Di conseguenza il Demanio (che pure ne ha fatte tante di contestazioni) non potrà non avviare il suo procedimento di decadenza della concessione.

Invece questi due Enti continuano a scambiarsi corrispondenza infuocata, affinchè nulla cambi..

Ps. Nell’articolo si legge, a lato, pure dell’intenzione della Soprintendente di chiedere al gestore una servitù di passaggio, per poter svolgere le proprie attività istituzionali nel Castello..Ho capito bene, Nicoletta Piazzese? Il titolare demaniale del sito culturale chiede la servitù di passaggio al privato concessionario ..?! 😱Vado a iscrivermi di corsa un un seminario di aggiornamento in diritto amministrativo, scusatemi, devo affrettarmi!

Salvo Salerno

Comitato “quartieri fuori dal comune