Politica

COMUNALI DI GIUGNO 2018 / ECCO I BROGLI, SONO EVIDENTI: SIAMO UNA CITTA’ ILLEGALE CHE HA SCELTO DI RESTARE ILLEGALE?

Da qualche settimana ci sono persone, certamente in malafede, che cercano di ridurre a sciocchezzuole i brogli elettorali di giugno 2018 alle elezioni comunali. La loro informazione sulle verifiche già fatte dalla commissione ad hoc insediata in prefettura, è volutamente lacunosa. Guardano il dito e non la luna e non ci sembra, visti i soggetti, che questo avvenga in buona fede.

Allora parliamo delle verifiche ordinate dal Tar per 76 delle 123 sezioni elettorali per cui si è votato a giugno dell’anno scorso e lo facciamo con  esempi oncreti. In quattro sezioni la 29, la 32, la 34 e la 35 intanto manca un’altra scheda e salgono quindi a 13 le schede scomparse in cinque diverse sezioni. Fenomeno spiegabile solo con la famigerata scheda ballerina il cui meccanismo spiegheremo più avanti. L’imbroglio che sfonda gli occhi è quello della sezione 35. Qui i votanti dovevano essere 882. Ammesso che abbia votato solo la metà degli elettori sarebbero dovuti risultare circa 440 voti. Agli atti invece ci sono solo 39 voti di lista. Ne mancano 400! Ma su questo i leccaculisti di complemento preferiscono far finta di non sapere.  Dopo l’esame di 20 delle 76 sezioni nel mirino sono spariti 800 voti e ce ne sono in più circa 650 spuntati non si sa bene da dove. Roba da non credere.  Per rendere meglio la portata di quello che è già stato verificato con brogli di tutti i tipi ormai oggettivi, è bene fare un breve sunto dei fatti.

Si potrebbe scrivere un romanzo, ma facciamo il punto con  le date.

Il 26 agosto 2018 l’avvocato Ezechia Paolo Reale va dritto al cuore della questione e dice: ci sono stati brogli alle ultime elezioni, probabilmente con il sistema della scheda ballerina. I siracusani mi hanno scelto come sindaco, ma un scrutinio irregolare mi ha tolto i voti che pure avevo avuto. Ho fatto ricorso e a primavera la verità dovrebbe essere ristabilita e io sarò il sindaco legittimo di Siracusa. Ma vediamo, senza tecnicismi, quello che dice Ezechia Paolo Reale: «Il mio ricorso sui brogli verrà depositato nella prima metà di settembre al Tar di Catania da un professionista del Foro di Messina specializzato in diritto elettorale. Ci aspettiamo una decisione in tempi molto brevi e possibilmente entro la primavera prossima. L’analisi dei verbali ha messo in luce un numero sconcertante di irregolarità. In alcune sezioni mancano oltre 2 mila voti registrati, in altre ne sono registrate circa 1500 in più dei votanti. Parecchie schede sono sparite e quindi è legittimo il sospetto che sia stato attivato in alcune sezioni il meccanismo della scheda ballerina che consente di controllare il voto dell’elettore. Non immaginavo il livello: assoluta inadeguatezza da parte di chi è preposto alla cura della democrazia, cioè alla correttezza del risultato elettorale. Il mio ricorso non tende solamente a vedere confermata una posizione personale che gli elettori probabilmente mi hanno conferito e che uno scrutinio irregolare mi ha tolto, ma vuole essere un monito forte per le successive elezioni. Non possiamo pretendere che il cittadino torni a votare se poi il suo voto viene cancellato o svilito da chi avrebbe il compito di tutelarlo. Insomma le prossime elezioni devono essere regolari, queste sono state certamente irregolari. A primo turno ho ricevuto oltre 20 mila voti, un numero che il sindaco Italia non ha raggiunto neanche al ballottaggio.

24 gennaio 2019. Dopo la decisione del Tar iniziano le verifiche.  Errori così pacchiani non sarebbero stati possibili, anche se ad operare fossero stati presidenti e segretari di seggio totalmente incompetenti. Quindi il sapore di brogli elettorali alle ultime elezioni comunali è in aumento man mano che le verifiche vanno avanti. Oggi, la commissione costituita ad hoc, dopo l’ordinanza di verificazione di 76 sezioni su 123 complessive voluta dal Tar di Catania, si è occupata delle sezioni elettorali 82 e 2 della città capoluogo. Nelle due sezioni mancano complessivamente altri 355 voti. Nella 82 addirittura mancano anche tutte le preferenze per il Consiglio Comunale. Insomma, come dicevamo, il sapore di brogli è forte. L’avvocato del sindaco pro tempore, Gianluca Rossitto, ha detto nei giorni scorsi “che c’era  un errore di fondo in quello che dichiarava l’avvocato Reale. L’oggetto della verifica infatti non riguardava in alcun modo l’attribuzione dei voti, ma mirava a chiarire se le schede elettorali consegnate corrispondevano a quelle vidimate e a tutto il percorso conseguente. Se poi l’ex candidato alla carica di sindaco aveva effettuato un controllo che riguardava anche l’attribuzione e le tabelle di scrutinio, è un controllo che non aveva nulla a che fare con la verifica disposta”. Ma non è esattamente così. Abbiamo infatti sentito al riguardo Antonio Calatioto, l’avvocato di Ezechia Paolo Reale, autore del ricorso che ha portato all’ordinanza del Tar che ha disposto la verificazione dei 2/3 delle schede elettorali in un capoluogo, ordinanza assolutamente senza precedenti. “Noi abbiamo chiesto – dice Catalioto – una verifica complessiva su tutto quello che riguarda il voto amministrativo a Siracusa nel mese di giugno 2018. Ed è del tutto evidente che le attribuzioni dei voti è l’effetto delle violazioni da noi denunciate. Per il resto non abbiamo chiesto nessuna attribuzione, noi chiediamo l’annullamento delle elezioni e basta visto che sono  gravissime le irregolarità riscontrate”.

4 febbraio 2019.  Oltre 300 voti registrati in più in tre sezioni rispetto al numero dei votanti: questo il dato clamoroso delle ultime verifiche in Prefettura sui risultati elettorali delle ultime Amministrative. Altro che brogli, qui siamo alla scandalo nudo e crudo. Vediamo il dettaglio. Nella sezione 3 ci sono sei voti registrati in meno. Nella sezione 4 invece dalle verifiche sono risultati 254 voti registrati in più dei votanti. Sì, avete letto bene: 254 voti in più rispetto al numero dei votanti nella sezione 4. Anche nella sezione 5 ci sono 70 voti registrati in più rispetto al numero dei votanti. Visti questi numeri, va oggettivamente scartata la possibilità di errori, insomma qualcuno ha imbrogliato le carte, è un dato oggettivo. Ripetiamo: Errori così pacchiani non sarebbero stati possibili, anche se ad operare fossero stati presidenti e segretari di seggio totalmente incompetenti. Quindi il sapore di brogli elettorali alle ultime elezioni comunali è in aumento man mano che le verifiche vanno avanti. I primi risultati sono almeno sconvolgenti per chi è in buona fede. In sintesi in cinque sezioni verificate mancano 355 voti e sono stati aggiunti 324 voti in più rispetto ai votanti. Roba da furfanti senza freni. E sabato prossimo si continua. Il prefetto successivamente alla verifica presenterà una relazione al Tar che durante l’udienza già programmata per il 27 giugno prossimo deciderà quali provvedimenti adottare sulla base di quello che sarà il risultato finale delle verifiche. In conclusione visti i quasi 700 voti farlocchi in appena cinque sezioni, l’annullamento del voto del giugno 2018 a Siracusa sembra ormai prossimo. I brogli sono lampanti ed è almeno inquietante che la società civile siracusana – nonostante rumors e notizie – fino ad oggi abbia fatto finta di nulla. D’altra parte ci sono diversi modi di essere furfanti, lo si è anche voltandosi dall’altra parte.

11 febbraio 2019. “Per poter discriminare i vizi di legittimità dalle mere irregolarità occorre far riferimento allo scopo cui è diretta la normativa in materia, cioè la trasparenza dei risultati elettorali e la garanzia della libera espressione del voto. Siffatto scopo non può dirsi raggiunto nel caso di erronea menzione a verbale del numero delle schede autenticate e non utilizzate, risultando impedito, di fatto, il riscontro preventivo dell’effettivo numero delle schede utilizzate e quindi votate. La predetta circostanza determina incertezza in ordine alla regolarità delle operazioni di voto, le quali non possono dunque essere considerate valide. In definitiva, ai fini della legittimità delle operazioni elettorali vi deve essere un’esatta simmetria tra il numero dei votanti e le schede scrutinate, nonché tra il numero delle schede complessivamente autenticate e la somma delle schede autenticate ed utilizzate dagli elettori e di quelle autenticate ma non utilizzate”.

Basta questo assunto che è di un Tar, quello di Salerno per la precisione, per poter dire che le elezioni del giugno scorso non sono valide, non lo possono essere dopo quello  che è risultato dalla verifica delle sezioni sin qui controllate. Insomma, 300 voti registrati in più in tre sezioni rispetto al numero dei votanti: questo è uno dei dati clamorosi delle verifiche in Prefettura sui risultati elettorali delle ultime Amministrative. Altro che brogli, qui siamo alla scandalo. Vediamo ancora il dettaglio. Nella sezione 3 ci sono sei voti registrati in meno. Nella sezione 4 invece dalle verifiche sono risultati 254 voti registrati in più dei votanti. Sì, avete letto bene: 254 voti in più rispetto al numero dei votanti nella sezione 4. Anche nella sezione 5 ci sono 70 voti registrati in più rispetto al numero dei votanti. Visti questi numeri, va oggettivamente scartata la possibilità di errori, insomma qualcuno ha imbrogliato le carte, è un dato oggettivo.

Nelle nuove verifiche sempre brogli: votanti in più rispetto al numero degli elettori e queste non sono solo disattenzioni e irregolarità. La novità, fra tutte le altre irregolarità, riguarda l’assenza, la scomparsa, la non reperibilità di altre due schede nelle sezioni 7 e 9. Cioè queste schede non ci sono proprio più e qui entra la cosiddetta scheda ballerina cioè l’elettore che entra nel seggio con una scheda già votata, fornita da qualcuno del seggio, si prende la scheda che gli dà il presidente di seggio e deposita nell’urna quella già votata portando fuori quella in bianco che poi viene votata e data a un altro cittadino e così via.  E visti questi dati ormai chiari e verificati, aumentano i sostenitori di brogli elettorali alle ultime elezioni comunali e viene confermata la sostanza del ricorso presentato da Ezechia Paolo Reale. Oggi sminuire questi fatti gravissimi che hanno messo a repentaglio a Siracusa l’esercizio della democrazia è una prova provata di brogli che vengono difesi da evidenti imbroglioni. Oggi anche chi scrive non sa se il voto che ha espresso alle ultime comunali è stato assegnato a chi lo aveva dato, è stato nascosto o è stato assegnato ad altri. Non scherziamo col fuoco, ripristiniamo regole e legalità, diamo certezza del voto, recuperiamo in qualche modo la fiducia di migliaia di cittadini sempre più nauseati e lontani dalla vita pubblica che come vediamo è fortemente inquinata. Garozzo venne eletto con le firme false, Italia coi brogli che abbiamo letto qui sopra e che sono stati già verificati dalla commissione. Siamo una città illegale che ha scelto di restare illegale?