CICLOPICA E LE SCULTURE FALSE / SICILIA MUSEI MOSTRA LE SUE CARTE, LA PROCURA NOMINERA’ UN ESPERTO
Ecco il comunicato di Sicilia Musei dopo la conferenza stampa di stamattina:
Il Presidente di Sicilia Musei Gianni Filippini ed il curatore della mostra “Ciclopica: la grande scultura internazionale Da Rodin a Giacometti”, hanno incontrato questa mattina (4 giugno) la stampa per fare chiarezza sui fatti che hanno coinvolto l’esposizione ospitata nei locali dell’ex Collegio di San Francesco d’Assisi a Siracusa.
“Sicilia Musei – ha commentato Gianni Filippini, Presidente di Sicilia Musei – ha fornito tutta la documentazione necessaria ed esaustiva per certificare le opere di Giacometti al comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e Artistico. La stessa documentazione è stata messa a disposizione della stampa affinché tutti possano verificare in maniera tangibile che sino ad oggi si è giocato al massacro sparando dichiarazioni allusive prive di alcun fondamento”. In particolare sono stati consegnati agli inquirenti le schede di prestito delle opere, il contratto con Diffusione Italia per la fornitura delle opere, le certificazioni di libera circolazione rilasciate dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, le certificazioni della ditta di trasporto che testimoniano data e luogo di ritiro e le polizze assicurative stipulate per le opere (4,5 milioni di euro e 3,9 milioni di euro).
Entrambe le opere fanno parte della collezione della Società Habitare che è tra le principali finanziatrici della Fondazione Caponnetto che continua l’opera antimafia del grande magistrato. Le opere sono molto conosciute nell’ambiente, essendo state esposte in svariate mostre, sia in Italia che all’estero, tra le tante si possono citare la mostra “Amore Psiche – La Favola dell’anima” del Palazzo Reale di Monza, la mostra “Ispirazioni d’autore Giacometti meets Homini” ospitata al Grattacielo Pirelli – Regione Lombardia – Milano, la mostra “Mater Percorsi Simbolici sulla Maternità” del Palazzo del Governatore a Parma.
“Il danno arrecato alla nostra reputazione – conclude Filippini – è inestimabile come per la Città di Siracusa e per i progetti culturali portati avanti dal Sindaco Francesco Italia e dall’Assessore Fabio Granata. Non sarà facile ripartire ma noi siamo sicuri della qualità della nostra proposta. Siamo altrettanto sicuri che la Magistratura farà chiarezza in tempi rapidi sui questi fatti che hanno fortemente danneggiato l’immagine di Siracusa”. La mostra sarà aperta nuovamente al pubblico da mercoledì 5 giugno.
Intanto una precisazione al signor Filippini. Qui nessuno ha “giocato al massacro sparando dichiarazioni allusive prive di alcun fondamento”. E’ successo invece che c’è stato un blitz dei carabinieri all’ex convento e nella mostra da lui proposta sono state trovate due sculture che per i carabinieri della Tutela del patrimonio artistico, sono false, con firma falsa. Quindi niente vittimismi e soprattutto niente balle. Nel merito. La società Habitare darà contributi alla fondazione Caponnetto, ma stiamo parlando di una società di consulenza finanziaria con sede a Lugano che anche se dà contributi, con l’opera antimafia di Caponnetto non c’entra una mazza. Ovviamente saranno gli inquirenti ad approfondire la vicenda e la Procura di Siracusa nominerà a breve un suo esperto sulle sculture in questione.
Sulla riapertura della mostra infine abbiamo le nostre perplessità. Pensiamo infatti a tutti i visitatori che hanno pagato un biglietto da 10 euro per vedere opere di Giacometti (era lui la star di Ciclopica) e con molte probabilità, sempre secondo i carabinieri, avrebbero pagato per vedere sculture false.