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VINCIULLO DENUNCIA UNA NUOVA SOVERCHIERIA DELL’ASSESSORE RAZZA. OGGI E’ A SIRACUSA, QUATTRO FISCHI SAREBBERO GRADITI

Scrive Enzo Vinciullo: “Mentre per Siracusa non si trovano le risorse per mettere in sicurezza l’ospedale Umberto I°, cinque ospedali di Catania, Messina e Palermo creano un buco nel loro bilancio da 153 milioni di euro e l’assessore Razza annuncia l’aumento del budget per i privati. Insomma Razza non smette di stupire. Sulla telenovela della sanità pubblica siciliana che vede i cinque ospedali sforare il budget loro assegnato e aumentare le spese in maniera incredibile rispetto agli anni passati. La gestione Cataniacentrica della sanità anziché portare ad una riduzione dei costi porta addirittura ad un aumento, basta pensare che il policlinico di Catania ha sforato di 21 milioni, il Papardo di Messina di 24 milioni, Villa Sofia di 39 milioni e poi vengono in provincia di Siracusa a far litigare Noto e Avola per quattro soldi. Siracusa è la cenerentola pur essendo la più virtuosa nella spesa, invece di essere premiati siamo penalizzati”.

Sin qui Vinciullo che scopre un altro altarino dell’assessore alla salute, Razza, prodigo con Catania e i grossi centri, braccino corto solo con quei tdc di Siracusa. E’ ora insomma di fare sentire con  forza il nostro dissenso, la rabbia per essere tenuti in considerazione sottozero. Stufi di essere presi in  giro con la minchiatona del nuovo ospedale che l’assessore, pupillo del governatore, mette e toglie a suo piacimento. Cominciamo da subito. Oggi alle 14,30 Razza e alcuni suoi colleghi fanno passerella al teatro comunale per un congresso di radiologi, che fra parentesi non  si capisce che diavolo c’entra col teatro comunale. In ogni caso alle 14,30 Razza sarà a Siracusa, sarebbe bene che sapesse di essere considerato uno dei responsabili della penalizzazione della sanità siracusana, responsabile in primis, insieme al presidente, della visione cataniacentrica della sanità siciliana e del voler far restare Siracusa e Ragusa – ancora senza un ospedale di secondo livello – il bancomat della sua amata Catania. Quattro fischi sarebbero graditi.