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PRESTIGIACOMO: FRA UNA SETTIMANA AL VOTO L’EMENDAMENTO PER RIPARARE AD UN’INGIUSTIZIA E QUINDI EROGARE 243 MILIONI ALLE EX PROVINCE SICILIANE

Questo emendamento dovrebbe rendere giustizia alle ex province siciliane  e sarà votato la prossima settimana: 

“Disposizioni per il recupero di mancati trasferimenti erariali agli enti locali della Regione siciliana”

Articolo 1

I commi 1, 2 e 3 dell’articolo 1 sono sostituiti dai seguenti:

  1. Al fine di garantire ai liberi consorzi e alle città metropolitane della Regione Siciliana parità di trattamento con gli omologhi enti di area vasta delle regioni a statuto ordinario, in termini di contributi statali di parte corrente riconosciuti a tali enti negli anni dal 2016 al 2019 per l’esercizio delle funzioni fondamentali, tenuto conto delle riduzioni di risorse correnti operate in attuazione del comma 418 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014, fermo restando quanto previsto nell’Accordo firmato il 19 dicembre 2018 tra il Ministro dell’economia e delle finanze ed il Presidente della Regione Siciliana, è attribuito ai liberi consorzi e alle città metropolitane della Regione Siciliana un contributo complessivo di 243,3 milioni di euro per l’anno 2019.
  2. Agli oneri derivanti dal comma 1 pari a 243,3 milioni di euro per l’anno 2019 si provvede a valere sulle disponibilità del fondo di cui all’articolo 1, comma 255, della legge 30 dicembre 2018, n.145.

FIRMATARI: PRESTIGIACOMO, GERMANA’, BARTOLOZZI, SIRACUSANO, MINARDO, SCOMA, MANDELLI, OCCHIUTO, D’ATTIS, CANNIZZARO, PELLA, RUSSO, D’ETTORE

 Ecco la nota esplicativa: 

 “L’emendamento è volto a garantire alle città metropolitane e ai liberi consorzi della Regione Siciliana parità di trattamento rispetto agli enti di area vasta delle regioni a statuto ordinario per quel che concerne il “ristoro” del concorso alla finanza pubblica richiesto a tali enti a partire dal 2015 dall’articolo 1, comma 418, della legge n. 190/2014.

Secondo quanto esposto dalla Ragioneria Generale dello Stato nel corso dell’Audizione presso la V Commissione bilancio della Camera del 12 marzo scorso, infatti, per le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario il concorso alla finanza pubblica di cui al comma 418 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 è stato in larga parte assorbito grazie ad una serie di contributi riconosciuti in favore di tali enti a partire dal 2016, ivi inclusa la mancata conferma per gli anni 2019 e successivi del taglio di cui all’articolo 47 del D.L. n. 66/2014.

Considerando, inoltre, la riduzione di spesa di personale – che avrebbe dovuto essere effettuata dagli enti di area vasta dal 2016 attraverso il trasferimento presso altri enti (in prevalenza Amministrazioni dello Stato e Regioni) del personale in servizio presso le province e le città metropolitane interessate – la Ragioneria generale dello Stato afferma che dal 2018, per le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, il concorso alla finanza pubblica di cui al comma 418 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 è stato più che integralmente assorbito.

La Ragioneria ha altresì riconosciuto che il medesimo ristoro non è stato previsto per le città metropolitane e le province delle regioni Sardegna e Sicilia.

Le difficoltà finanziarie delle città metropolitane e dei liberi consorzi della Regione Siciliana sono state, in parte, affrontate soltanto nell’ambito dell’Accordo stipulato con la Regione Siciliana in materia di finanza pubblica in data 12 luglio 2017, nel quale è previsto un concorso finanziario in favore di tali enti da parte della regione di 70 milioni annui (DPCM  10 marzo 2017 e comma 885 dell’articolo 1 della legge n. 145/2018) e, più di recente, nell’ambito dell’Accordo sottoscritto il 19 dicembre 2018, nel quale si prevede l’impegno del Governo, entro il 30 settembre 2019, “a trovare adeguate soluzioni per il sostegno ai liberi consorzi e città metropolitane della regione siciliana, al fine di garantire parità di trattamento rispetto alle province e città metropolitane del restante territorio nazionale e di favorire l’equilibrio dei relativi bilanci”.

Fermo restando l’impegno del Governo a voler trovare una soluzione che consenta di garantire ai liberi consorzi e città metropolitane della regione siciliana, a decorrere dal 2019, parità di trattamento rispetto alle province e città metropolitane del restante territorio nazionale, con l’emendamento in esame si autorizza un contributo di parte corrente a sostegno delle città metropolitane e dei liberi consorzi siciliani, atto ad allineare tali enti agli enti di area vasta delle regioni a statuto ordinario per quel che concerne l’entità dei contributi complessivamente riconosciuti dal legislatore negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019 in favore delle province e delle città metropolitane delle RSO (principalmente per l’esercizio delle funzioni fondamentali e in materia di strade e scuole), a parziale concorso alla finanza pubblica da parte dei medesimi enti, di cui al comma 418 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 negli anni dal 2016 al 2019.

Il contributo complessivo, quantificato in 243,3 milioni di euro per l’anno 2019, risulta dalla somma degli importi relativi agli anni dal 2016 al 2019, come riportati nell’ultima riga della Tabella seguente, quale contributo necessario per equiparare la quota di ristoro degli enti di area vasta della Sicilia a quella degli omologhi enti delle RSO”.

A Dio piacendo dovremmo essere all’ultimo atto della tribolata via crucis delle ex province siciliane. Va dato atto che dalle dichiarazioni di intenti si è passati ad una legge e ad un emdamento della stessa grazie all’impegno dell’onorevole Stefania Prestigiacomo, vicepresidente della commissione bilancio della Camera. Aspettiamo il voto finale.