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MICCICHE’ S’ARRABBIA PER IL DIKTAT LEGHISTA SULLA TONNARA DI FAVIGNANA. ACCORRE SUBITO A SOSTEGNO BANDIERA. CERTO, SE L’ASSESSORE PENSASSE ANCHE A SIRACUSA…

Un sottosegretario della Lega per ignoranza o per scelta decide di fatto di chiudere la tonnara di Favignana. Il presidente dell’Assemblea Regionale Miccichè lancia il grido d’allarme, con toni estremamente duri. “Oggi è morta la Tonnara di Favignana. Lo ha deciso un sottosegretario della Lega e la cosa – credetemi – non mi dà pace. L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso. Soltanto un leghista di Oderzo, comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica – poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana”.

S‘arrabbia Miccichè e subito arriva al servizio il discepolo Bandiera. Ecco la dichiarazione dell’Assessore regionale per la Pesca Mediterranea: “A fronte delle 80 tonnellate minime richieste, necessarie per la sostenibilità economico finanziaria delle attività di pesca, in violazione del regolamento comunitario che, a chiare lettere, parla di un’assegnazione di quote tale da rendere sostenibile, dal punto di vista economico finanziario, l’attività di pesca della tonnara, ne sono state assegnate alla Sicilia appena 14 tonnellate. Altro che stimolo alla crescita e sostegno della filiera del tonno rosso, così come dichiarato dal Sottosegretario Manzato che, addirittura, probabilmente ignaro delle reali esigenze, dice che con questo decreto ‘ha voluto dare una risposta reale alle richieste delle tonnare stesse. Con questa iniqua ripartizione, di fatto, a fronte di annunci e proclami, più volte ribaditi da esponenti del Governo nazionale in terra di Sicilia, il Ministero sta condannando la Tonnara di Favignana a chiudere immediatamente i battenti. Chiediamo il ritiro immediato e la modifica di questo decreto e una ripartizione in armonia con il regolamento comunitario, diversamente, non escludiamo ogni iniziativa utile a tutela del settore della pesca siciliana”. Ovviamente condividiamo la rabbia di Miccichè e il supporto di Bandiera e speriamo che si salvi la tonnara e tante persone che lavorano. Vorremmo sommessamente ricordare che a Siracusa potrebbero tornare a funzionare le Saline, esiste una tonnara abbandonata e non utilizzata nemmeno come ricordo di una storia che fu. Ancora che ci sono problemi atavici dei pescatori da risolvere eccetera eccetera. In altre parole che l’assessore Bandiera ricordasse di essere siracusano e che ha l’obbligo di pensare al territorio che gli ha dato la possibilità di andare a sedersi nella giunta del governo Musumeci.

Antonio Saracino