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IL COMITATO SCUOLE SICURE / TROPPE SITUAZIONI DUBBIE PER QUANTO RIGUARDA LA SICUREZZA

Rep: “Lontana da noi l’intenzione di creare allarmismi, ma la trasparenza è la leva principale della prevenzione e quindi della sicurezza, per le quali ci siamo ripromessi di batterci, perché dentro le scuole c’è il più grande tesoro di ogni nazione: i nostri figli, il futuro di tutti”. A parlare è il presidente del Comitato scuole Sicure di Siracusa, Angelo Troia.

“Per questo – continua il presidente-  non possiamo tacere di fronte ad una situazione ambigua, a nostro avviso emblematica e preoccupante sulla gestione pubblica dell’edilizia scolastica nel territorio, che ci si è manifestata mentre passavamo al setaccio atti pubblicati nell’ albo pretorio del Comune di Siracusa e tutta la documentazione cartacea acquisita, ad oggi, sulla maggior parte delle scuole del capoluogo aretuseo”.

“Le perplessità – spiega Troia- sorgono dalle letture di diverse determine dirigenziali(n.614/2018 – n.615/2018 – n.643/2018 – n.645/2018 – n.32/2019 – n.33/2019) relative agli immobili, nello specifico bassi, che in via Alcibiade, ai civici 16 e 38, ospitano rispettivamente classi della materna e delle elementari di due istituti scolastici diversi”.

“Al di là del fatto che dopo una serie di rinnovi, ogni sei anni,  dei contratti di locazione dei suddetti bassi   – continua Troia-  dal 1987 al 1999, da quest’ultima scadenza il Comune di Siracusa da regolare locatario degli immobili adibiti a scuole sia passato a possessore senza titolo degli stessi (quindi privo di copertura contrattuale, che è quella che conferisce maggiori tutele e diritti), rabbrividiamo nell’apprendere come soltanto il 23 marzo del 2005, dunque 18 anni dopo dalla prima stipula contrattuale, con unica nota per entrambe le scuole, l’allora Ingegnere Capo dell’Ente inoltrò ai proprietari degli immobili una comunicazione con la quale si richiedevano lavori di adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza, aggiungendo che se non si fossero effettuati gli interventi necessari non si sarebbe più potuto provvedere ad ulteriore rinnovo”.

“Sottolineando- approfondisce il presidente del Comitato- che lo stato di sicurezza dei bassi doveva essere prerequisito per la stipula del contratto, prima che del rinnovo- così come da norme tecniche  risalenti al 1975,  norme antincendio del 1992 e Vulnerabilità Sismiche del 2003- e non essere accertato dopo l’uso ultradecennale degli immobili, la cosa che ci fa indignare e per la quale interveniamo è che dall’analisi di un’altra recente determina, del 21 gennaio 2019, emerge che i proprietari dei locali in questione, che dal 1987 ad oggi, percepiscono prima il canone prima di affitto e ora  in assenza di contratto l’indennità di occupazione,  pare non abbiano eseguito alcun lavoro, almeno non ne troviamo ancora traccia”.

“Una gestione superficiale, paradossale che ci induce a continuare e a portare avanti i diritti della sicurezza a scuola in tutte le sedi opportune. Il nostro compito rimane quello di evitare il verificarsi nuovamente di tragedie come quella di San Giuliano di Puglia, e per questo spenderemo tempo, energie e competenze, non preoccupandoci di provocare fastidio a politici e amministratori”.