Politica

LA DI MARCO SUL PARCO ARCHEOLOGICO: CARO MUSUMECI, FACCIA SCELTE DI BUON SENSO. SOPRATTUTTO SUL DIRETTORE

Scrive Marika Cirone Di Marco: Con il decreto istitutivo del Parco , sottoscritto dal Presidente della Regione, si e’ compiuto il passo in avanti auspicato fortemente da molti anni da associazioni culturali e ambientaliste , segmenti di alcune forze politiche , dell’amministrazione locale, della stessa soprintendenza . Alla legittima soddisfazione della comunità e alle dichiarazioni dei rappresentanti istituzionali , che raccolgono e rappresentano gli esiti del lungo travaglio che ha raggiunto tappe significative nella precedente legislatura regionale, bisogna far seguire ora la riflessione sugli aspetti gestionali e organizzativi .Vi sono almeno due interrogativi che si pongono con immediatezza : 1)come conciliare la rimodulazione organizzativa del Dipartimento reg. dei Beni Culturali del Marzo 2019 con le esigenze di un Parco di simili dimensioni e di tale complessita’ e 2)come individuare la figura del Direttore del Parco rispondente alle necessità di una fase iniziale d’impostazione che sappia prefigurarne la strategia .
Sulla rimodulazione organizzativa va subito denunciato che le due (2)  Unità operative previste per garantire la funzionalità del Parco sono assolutamente insufficienti . Lo sono ,sia rispetto alla vastità e complessita’ del territorio incluso da Neapolis a Casmene , sia rispetto alla gestione dei siti dipendenti (Museo Paolo Orsi, Tapsos, Pantalica, Akrai, Museo di Palazzolo Acreide ). Tale rimodulazione non si giustifica neanche nel confronto con altri Parchi , quando il il Parco Archeologico di Catania prevede quattro( 4) Unità operative , il Parco Archeologico di Morgantina e Villa del Casale tre( 3) , il Parco “modello “della Valle dei Templi cinque (5). Se al Parco di Siracusa viene affidata la funzione di locomotiva per il migliore efficientamento degli introiti e la loro sperabile implementazione ,come si può giustificare la previsione di una struttura organizzativa così gracile e affastellata di compiti e funzioni ? Altro interrogativo riguarda la  figura del Direttore . Su questo  si e’ concentrata l’attenzione di tanti ,quasi dovesse avere funzioni taumaturgiche in ragione di un contesto operativo di organico carente per numeri e competenze .Davvero si pensa che ,importandolo da fuori provincia , i problemi possano semplificarsi ? Su questioni di tale ponderosita’  il Presidente della Regione ascolti, verifichi, si faccia guidare dal buon senso e compia scelte che diano gambe e sostanza al grande ridisegno dei nostri Beni Culturali , per evitare che la sfida lanciata ritorni indietro come un boomerang.