Politica

UNA VOLTA I LIBRI SI PRESENTAVANO NELLE LIBRERIE. CHE C’ENTRA IL TEATRO COMUNALE?

Rep: Una lectio magistralis al Teatro massimo comunale dedicata a un protagonista della Prima Repubblica.  Venerdì prossimo (22 marzo), alle 18,30, sul palco salirà una delle firme più autorevoli del Corriere della Sera, il giornalista Massimo Franco, per un intervento dal titolo “C’era una volta Giulio Andreotti – Vita e misteri dell’uomo di potere più controverso della storia repubblicana”. L’evento è stato organizzato con il patrocinio del Comune. “C’era una volta Giulio Andreotti” è anche il titolo di un libro (edito da Solferino) che l’editorialista del quotidiano milanese ha dedicato al sette volte presidente del Consiglio nel centenario della sua nascita, avvenuta il 14 gennaio del 1919. Lo scorso novembre il Teatro comunale aveva ospitato un’altra lectio magistralis su un personaggio della Prima Repubblica, Aldo Moro, tenuta dal direttore del settimanale l’Espresso, Marco Damilano.

Sin qui il comunicato del Comune. Lectio magistralis? Più che altro si tratta di far pubblicità al libro di un giornalista su Giulio Andreotti. Ora cosa c’entri con questo il teatro comunale nessuno riesce a capirlo, eccezione fatta per Granata e Italia che, come Berlusconi, ricoprono incarichi ufficiali e incarichi ufficiosi, sanno fare tutto, vogliono gestire tutto, s’intrigano, imperversano. Insomma, continua la gestione commerciale/clientelare di una struttura dove tutto si fa tranne che teatro. Vogliamo dire che una volta i libri si presentavano nelle librerie e per chi le gestiva era anche un’occasione di visibilità e pubblicità. Oggi no, ci sono Granata e Italia che usano il teatro comunale per fare cortesie. Purtroppo. E noi siamo qui a denunciarlo pubblicamente. “Sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere in modo sleale”. Lo diceva Pasolini e condividiamo in pieno.