PASCOLAVANO IL BESTIAME SUL TERRENO DEGLI ALTRI CHE SE PROTESTAVANO VENIVANO MINACCIATI, MISURE CAUTELARI PER DUE PASTORI
“Nella serata di ieri i Carabinieri della Tenenza di Floridia, all’esito di una articolata indagine diretta dal Procuratore Fabio Scavone e coordinata dal Pubblico Ministero Marco Dragonetti, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare, per estorsione in concorso, emessa dal GIP del Tribunale di Siracusa, su richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di due indagati floridiani, padre e figlio, Calleri Nunzio, classe 1964, pluripregiudicato anche per reati specifici e Calleri Giuseppe, classe 1984, anch’egli pregiudicato, entrambi pastori floridiani. Le indagini avviate dai Carabinieri di Floridia nell’aprile del 2018, a seguito di denuncia delle vittime alla Procura di Siracusa, estrinsecatesi nell’acquisizione delle dichiarazioni delle stesse vittime e di testimoni, nelle registrazioni di alcuni dialoghi nonché in attività tecniche di videoripresa, hanno permesso di appurare come giornalmente, i due allevatori conducessero abusivamente le proprie greggi sui terreni dei proprietari confinanti, i quali erano costretti a subire l’imposizione dei capi di bestiame dei Calleri anche a fronte di frasi minacciose e offensive che venivano rivolte loro ogniqualvolta i due allevatori venivano invitati al rispetto dei confini delle proprietà private. I Carabinieri, nel corso dell’attività investigativa, hanno inoltre fatto emergere come i due allevatori, in più occasioni, avessero intimorito le loro vittime anche alludendo al loro spessore criminale facendo riferimento alla possibilità di ricorrere a ritorsioni particolarmente gravi, tra cui anche minacce di morte, se quanto stava accadendo fosse stato denunciato ai Carabinieri che, con frasi sprezzanti, venivano ritenuti impotenti ad agire in tali situazioni.
L’arrestato, Calleri Nunzio, dopo essere stato condotto presso i locali della Tenenza di Floridia per le incombenze di rito, è stato accompagnato in carcere, mentre il figlio Giuseppe, sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.