Politica

PARCO ARCHEOLOGICO / SI SCUCE LA TELA E SI RICUCE LA TELA, E’ LA TELA DI STEFANIA

Il veto di fatto posto da Stefania Prestigiacomo sul parco archeologico di Siracusa (ennesimo carrozzone politico, proposta con una legge ormai obsoleta, meglio un polo siracusano della cultura che valorizzi anche i musei, con autonomia economica) viene recepito dal governatore. Il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci infatti ha firmato,  il decreto con cui viene modificato parzialmente l’elenco delle aree archeologiche che costituiscono il sistema dei Parchi archeologici siciliani. Nel decreto firmato si legge che tutti questi parchi sarebbero costati troppo e quindi ecco lo sfoltimento.  Col decreto in questione i parchi sono tredici: il Parco archeologico di Gela, in provincia di Caltanissetta; il Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, in provincia di Catania; il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale in provincia di Enna; tre nella provincia di Messina: Parco archeologico delle isole Eolie, quello di Naxos e Taormina e di Tindari; Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato in provincia di Palermo; il Parco Archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica in provincia di Ragusa. Due i parchi archeologici in provincia di Siracusa, il Parco Archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro e il Parco Archeologico di Leontinoi. Tre, infine, quelli individuati in provincia di Trapani: il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria; il Parco Archeologico di Segesta e quello di Lilibeo. Per quanto riguarda il parco archeologico di Siracusa è in programma una riperimetrazione e, se passa la tesi della forzista Prestigiacomo, un nuovo assetto, quello cioè del polo unico della cultura. Insomma, per fare una battuta, si scuce la tela e si ricuce la tela, stavolta non è la tela di Penelope ma quella di Stefania.