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PADRE AURELIO RUSSO: IL SANTUARIO DELLA MADONNINA E’ STATO CONSACRATO DA UN SANTO PAPA E IL COMUNE DOVREBBE VALORIZZARLO

Intervento di padre Aurelio Russo, rettore del Santuario Madonna delle lacrime, ieri in Consiglio comunale: 

Tutti conosciamo la gloriosa storia millenaria di Siracusa e il vostro è un incarico prestigioso di grande responsabilità, in quanto – come consiglieri comunali – per un verso avete il privilegio di custodirne il ricordo, per un altro avete il compito di perpetuarne la memoria nelle scelte decisive per il bene della collettività.
Non c’è dubbio che la vocazione di Siracusa è nella sua storia, che rappresenta un patrimonio inestimabile per il suo futuro. Tale patrimonio culturale è sotto gli occhi di tutti, ma io vorrei sottoporre alla Vostra attenzione i segni della fede che contraddistinguono la nostra Città nel mondo. Siracusa vanta origini apostoliche: San Pietro inviò San Marciano a Siracusa per annunciare il Vangelo. L’apostolo San Paolo ha sostato per tre giorni nella nostra città e il nome di Siracusa è citato nel Libro degli “Atti degli apostoli”. Tutti, con orgoglio, vantiamo le origini siracusane di Santa Lucia. Le catacombe di  Siracusa, dove San Paolo ha annunciato il Vangelo, sono seconde solo a quelle di Roma. Questa storia di fede non è del passato, ma vive nella fede e nella vita di ogni cristiano.
Siracusa è città particolarmente privilegiata e toccata dalla grazia del Signore per il miracolo della Lacrimazione della Madonna: manifestazione mariana unica per come si è rivelata. Essa rappresenta una novità assoluta nella storia delle apparizioni e delle manifestazioni della Madonna. A Lourdes una fanciulla ha visto e riferito il messaggio della Madonna. A Fatima tre pastorelli, e solo loro, hanno visto la Madonna. A La Salette la Madonna si è fatta vedere piangente da alcuni veggenti. Ma a Siracusa la Madonna ha versato lacrime umane nel cuore di una famiglia. Una moltitudine di persone ha visto, ha toccato, ha assaggiato quelle lacrime che sgorgavano da un umile quadretto di gesso smaltato raffigurante il cuore Immacolato di Maria. Un quadretto sottoposto alle più rigide analisi: più volte smontato per verificare eventuali trucchi; fotografato nel momento della lacrimazione, addirittura videoregistrato nelle fasi salienti dello scorrere delle Lacrime. L’evento straordinario è stato studiato scientificamente da una commissione di medici che ne ha attestato l’autenticità, affermando con rigore accertato che “Sono lacrime umane”. Pochi mesi dopo la Chiesa ha attestato che “sono le lacrime della Madonna”. Papi e santi si sono interrogati sul senso di quelle silenziose lacrime. Siracusa è conosciuta nel mondo anche perché qui la Madonna ha pianto con lacrime di speranza e di amore. Queste lacrime  sono conservate in un reliquiario, qui nel nostro santuario, nella nostra città, l’unica ad avere il privilegio di custodire qualcosa di fisico della Madonna, le sue lacrime, che testimoniano la sua attenzione di Madre.
C’è un aspetto che mi piace sottolineare e che dà il senso a questo mio intervento: il quadretto  miracoloso della Madonna delle lacrime, già dal secondo giorno della lacrimazione, fu esposto sullo stipite della porta di Via degli Orti di San Giorgio n. 11, poi sul muro dell’abitazione di fronte alla Casa del Pianto e per lungo tempo in Piazza Euripide. Quasi a voler sottolineare che il messaggio delle lacrime della Madonna non è per una persona sola, né per una sola famiglia, ma è per tutta la città di Siracusa che ha il compito di mantenerne viva la memoria. San Giovanni Paolo II, consacrando il nuovo tempio, disse: “Santuario della Madonna delle lacrime tu sei sorto per ricordare alla Chiesa e al mondo il Pianto della Madre”.
La Lacrimazione della Madonna a Siracusa è un miracolo di fronte al quale la scienza si è inginocchiata. È un privilegio unico che non si può sottacere. Proprio per questo, insieme all’Unitalsi nazionale, abbiamo voluto fare lo scorso novembre, un gesto simbolico, esponendo una copia della Madonna delle lacrime  sullo stipite della porta della Casa del Pianto. Le lacrime e il dramma umano rappresentato nel Teatro greco trovano una spiegazione nelle lacrime della Madonna, che ci dona una speranza che approda nel cuore di Dio.
Il santuario non è un corpo estraneo dal contesto culturale, storico di Siracusa. Tutt’altro! Il santuario di Siracusa si caratterizza per essere un santuario urbano, con tutti i suoi limiti, ma anche con tutte le sue potenzialità. E io vedo potenzialità infinite, che richiedono però la sinergia di intenti comuni. Il santuario, può piacere o no, è una struttura unica in tutto il mondo per il suo genere. È tra le cento opere  architettoniche più particolari al mondo. L’unico santuario consacrato da un Santo Papa, quale è stato San Giovanni Paolo II, un gigante della storia mondiale che ha traghettato l’umanità nel Terzo millennio. Perché non dedicargli un segno visibile? Perché non edificare una statua che ne perpetui il ricordo del suo passaggio da Siracusa? Il santuario ha bisogno del sostegno e dell’aiuto della comunità cittadina e dell’amministrazione comunale. Altrimenti l’impresa è più difficile di quella di Davide contro Golia.
La città deve poter raccontare la sua storia, la sua cultura, la sua fede ai pellegrini e ai turisti che arrivano da ogni parte del mondo. La fisica ci insegna la regola dei vasi comunicanti: se Siracusa si attrezza ad accogliere milioni di turisti, ma lascia il santuario al suo destino, non fa un buon servizio a sé stessa. Se il santuario è messo in grado di accogliere i pellegrini, ne trarrà beneficio tutta la città.
Io vi ringrazio di vero cuore per avermi dato l’occasione di esprimere a voce alta i miei pensieri e le mie perplessità, per avermi concesso la possibilità di condividere la speranza di vedere Siracusa e il santuario meta di più turisti e pellegrini. Con tutto ciò, sono sereno nel dire che il passato per noi è una risorsa irrinunciabile che non ci deve zavorrare nella recriminazione, ma ci deve stimolare a progettare meglio il futuro, a vantaggio della collettività. Il mondo vorrebbe essere al nostro posto perché il mondo sta guardando a Siracusa con crescente interesse.