BROGLI ELETTORALI DI GIUGNO 2018 / EZECHIA PAOLO REALE: NIENTE SIT IN DAVANTI AL VERMEXIO, NON E’ IL MIO MODO DI FARE POLITICA
Le verifiche in Prefettura delle 76 sezioni con gravi irregolarità nel voto amministrativo di giugno 2018 stanno confermando ormai di brogli elettorali si può parlare vista l’entità e la qualità delle gravi irreggolarità su cui è stata un’ordinanza del Tar del 13 dicembre 2018 a disporre i controlli eseguiti da una commissione costituita ad hoc. Se le verifiche vanno in questa direzione, e ci vanno, al Tar non resterà altro da fare che annullare le elezioni. Sarebbe la prima volta per un capoluogo di provincia e la prima volta per Siracusa. La stranezza consiste nel fatto che sindaco e consiglieri comunali interessati fanno finta di nulla, come se la cosa non li riguardasse. Eppure, l’annullamento sancirebbe l’ennesimo disdoro per questa nostra disgraziata città.
Ezechia Paolo Reale, perché non riunisci tutti i tuoi sostenitori e fate un sit in davanti al Vermexio per “cacciare i barbari dal tempio”?
Perché gridare e dare spallate non fa parte del mio modo di fare politica. Forse così puoi ottenere un risultato immediato, ma nel tempo hai solo fomentato odio e divisioni, proprio ciò che non serve ad una comunità. E poi devo dirti, con un pizzico di cattiveria, che se non si ribellano coloro che più pagano sulla propria pelle l’incapacità amministrativa che manifestazione sarebbe? Quella di una parte politica contro l’altra? No, grazie. Manifestazioni e ribellioni, civili e non violente, devono essere patrimonio della città, non delle parti politiche. E sino ad oggi io vedo solo concittadini disposti a subire e chiedere favori anziché reclamare i propri diritti. E poiché i favori si chiedono ai potenti, contro di loro non si manifesta. Mi spiace dirlo, ma le manifestazioni di piazza richiedono una coscienza civica che, come ho già detto, si è persa e deve essere ritrovata.
Una curiosità. A Siracusa le mezze calzette diventano grandi intellettuali, grandi attori, grandi artisti. Siamo noi ad essere poca cosa o queste supervalutazioni nascono dalla pessima politica?
Non è così. Il problema è più ampio e non è solo di Siracusa. Le risorse eccellenti ci sono, ma vanno via e trovano fortuna altrove, lontano da una città che non offre possibilità di sollevarsi dalla mediocrità, in assenza di università ed imprenditoria locale vera. Restano quindi al vertice quelli che rimangono, le seconde linee, coloro che hanno interesse a soffocare ed espellere le nuove intelligenze per timore di essere scalzati dai posti che occupano. E’ un circolo vizioso, sorretto da un sentimento di invidia molto diffuso a Siracusa verso chi prova a sollevare la testa, difficile da rompere: ci vorrà tempo, fiducia, speranza ed altruismo per rompere questo giogo. Per adesso non abbiamo neppure iniziato.