DOMANI CONVEGNO ALLA ORTIGIA BUSINESS SCHOOL / PERCHE’ SI MIGRA E DA QUALI CONTESTI?
Rep: Perché si migra e da quali contesti? Questo è l’interrogativo cui la Fondazione Ortygia Business School intende provare a dare risposte grazie ai due incontri organizzati oggi presso la sede di via Roma 124 a Siracusa, a partire dalle 10.00.
“Quando l’informazione si focalizza quasi esclusivamente sul dato degli sbarchi e sulle risposte degli stati frontalieri europei, riteniamo quanto mai utile coinvolgere la cittadinanza, le diverse organizzazioni impegnate sul campo a livello regionale, nazionale e internazionale e gli amministratori locali in una occasione di formazione e informazione che parte dalla voce viva di chi è impegnato in prima linea”. Queste le parole di Francesco Aureli, direttore del Centro per le Migrazioni dell’OBS, che modera le due sessioni, mattutina e pomeridiana, della giornata. “C’è molto bisogno di smarcare il dibattito dalla faziosità politica e dai condizionamenti ideologici, per capire cosa è veramente l’Africa oggi e il perché di flussi migratori così importanti”.
Grazie al sostegno del programma Erasmus + dell’Unione Europea, che ha finanziato il progetto “Storie Controcorrente: come l’Europa può creare buone pratiche per l’inclusione dei migranti”, questa mattina, alla Ortygia Business School, si parte con FOCUS AFRICA, dove relatori di primissimo livello discuteranno in merito a Nigeria, Eritrea e Tunisia, complessità geopolitica, processi politici e mutamenti culturali. Tra i relatori: Emilio Drudi, giornalista e fondatore del Comitato verità e giustizia per i nuovi desaparecidos del Mediterraneo, Adel Cherida presidente dell’Associazione Tunisini in Italia, Richard Prince mediatore culturale nigeriano.
Il pomeriggio prosegue con una disamina delle principali cause dei flussi migratori dall’Africa: conflitti, povertà, disoccupazione, nutrizione e sicurezza alimentare, cambiamenti climatici. Le personalità che relazioneranno sono: Silvia Federici, direttrice della rivista Africa e Mediterraneo, Silvia Migali project officer del Joint Research Center del servizio scientifico della Commissione Europea, Laura Bartolini, ricercatrice dell’OIM.