Politica

BROGLI ELETTORALI ALLE COMUNALI 2018 / ESAMINANDO I VOTI DELLE LISTE, TUTTI I PERDENTI OGGI SONO ASSESSORI

Otto mesi fa ci sono state le elezioni comunali per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale nel capoluogo. Subito ci sono state proteste ad alta voce per lo svolgimento del voto, ci sono state polemiche per le nomine di decine di presidenti di seggio fatte all’ultimo momento dal sindaco uscente Giancarlo Garozzo. Polemiche legate anche ad un fatto concreto (vedi allegato) visto che Garozzo presentava anche la lista della candidatura a sindaco di Francesco Italia, insomma non ricopriva davvero il ruolo di cittadino e sindaco terzo. Poi c’è stato il ricorso dell’avvocato Ezechia Paolo Reale che ha riscontrato gravi irregolarità in tantissime sezioni. Secondo Reale non è stato garantito il diritto di voto e il cittadino elettore non ha più avuto le garanzie necessarie sul voto espresso, insomma non ha avuto certezza nemmeno sul rispetto della volontà espressa al momento di mettere la scheda nell’urna. Anche il Tar di Catania poi, con una sua ordinanza, ha detto a chiare note che le irregolarità c’erano e anche diffuse. Così lo stesso Tar ha disposto la verificazione di 76 sezioni elettorali sulle 123 complessive del capoluogo. Fino ad oggi sono state verificate nove sezioni e già sono emerse irregolarità così gravi che anche per quantità non possono essere disattenzioni, ma sono chiaramente brogli: mancano 355 voti in una sezione, risultano 324 voti in più rispetto agli elettori in altre due sezioni, sono addirittura scomparse delle schede. Tutto porta verso un annullamento del voto che poi potrebbe essere il pensiero originale del Tar viste appunto tutte le irregolarità che oggi hanno riscontro nelle prime verifiche della commissione ad hoc costituita presso la prefettura di Siracusa. In conclusione c’è un esecutivo sub judice, un sindaco sub judice e tanti consiglieri comunali anche loro sub judice.

Se si annulla il voto va a casa il sindaco e vanno a casa i 32 consiglieri. I voti delle liste non avranno alcun valore reale, ma funzioneranno solo da orientamento politico in vista del commissario prima e del nuovo voto poi. Certo che a rileggere questi voti viene spontanea una domanda:  Sono lì ad amministrare tutti quelli che hanno perso le elezioni, i siracusani li hanno trombati e loro fanno gli assessori. C’è proprio qualcosa che non va.