LA TELA DI PENELOPE DEL PARCO ARCHEOLOGICO / ORA GRANATA FA IL MUSO DURO ALL’EX AMICO CARISSIMO SEBASTIANO TUSA
Rep: Sull’istituzione del “Parco Archeologico di Siracusa”, questa la dichiarazione dell’assessore alla Cultura Fabio Granata. “La Istituzione del Grande Parco Archeologico di Siracusa, ratificata e apprezzata positivamente ieri dal Consiglio Regionale dei Beni Culturali, sembra che avrà una ulteriore necessità di istruttoria “per approfondimenti” sulla perimetrazione proposta e già approvata da tempo immemorabile”. “Insieme al Sindaco Francesco Italia e alla Giunta, alla luce della strategica importanza della Istituzione del Parco per la crescita economica e turistica e per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio Archeologico e paesaggistico della nostra Città, chiediamo all’Assessore Sebastiano Tusa l’immediata nomina di un Commissario straordinario del Parco, che avvii le procedure di Istituzione del Parco stesso e contemporaneamente istruisca gli approfondimenti necessari entro tempi certi e comunque utili per far si che la nuova gestione autonoma possa aver inizio con la nuova stagione turistica, determinando così nuovi servizi e nuove opportunità anche in relazione alla riapertura del Castello Eurialo e di tutti i siti cosiddetti minori. Ulteriori ritardi o tecniche dilatorie sarebbero molto gravi e inaccettabili”.
Certo che ci vuole una bella faccia tosta a scrivere le cose che oggi scrive Granata. A maggio scorso, il suo amico assessore Tusa venne a Siracusa per sostenerlo in campagna elettorale (vedi foto). Ed è quello che fece dichiarando in meeting, incontri, comizi e convegni: Il parco archeologico è cosa fatta, firmerò l’istituzione nei prossimi giorni. Poi la campagna elettorale finì, Granata non diventò sindaco anzi diventò transfuga del centro destra per avere uno sgabellino in giunta insieme ai sinistri Italia, Randazzo, Coppa, cioè quelli che aveva ripetutamente denigrato fino a pochi giorni prima. Da quel maggio 2018 sono trascorsi nove mesi e l’assessore Tusa ha detto almeno in un’altra mezza dozzina di occasioni che “stava per firmare l’istituzione del parco archeologico”. Oggi le cose sono cambiate e istituire il Parco resta una priorità ma senza fare un cda con nello stesso sindaco e soprintendente, come da tempo sostiene l’avvocato Salvo Salerno. Sembra anche che la tesi di Salerno non sia poi così peregrina e che questa parte della vecchia legge del 2000 la vogliono cassare anche a Palermo, in primis l’assessore Tusa. Così oggi la nuova trovata di Granata: Ci vuole un commissario che avvii l’istituzione del parco, faccia gli approfondimenti necessari sulla perimetrazione e bla bla bla. Beh, ci sembra una tecnica dilatoria oltre che una difesa d’ufficio di una legge che 20 anni dopo è francamente superata e in un alcuni punti dannosa. Come dice l’avvocato Salerno.