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DAMIANO DE SIMONE: GRANATA E’ BRAVO E PRODUTTIVO. DOPO LUI CI SARA’ IL DESERTO NELLA CULTURA SIRACUSANA?

Scrive Damiano de Simone: Da Villa Reimann, al Teatro Comunale, passando per altri luoghi pubblici della Città, si è notato, sin dall’inizio di questa Amministrazione, da parte dell’assessorato allo spettacolo intestato a Fabio Granata, una frequente, senz’altro gradita, ed ipertrofica attività diffusa di eventi. Un impegno seriale che certamente riempie il vuoto generato e mantenuto dai predecessori: incontri culturali, spettacoli sparsi, caffè contemplativi, tè conversativi, decantazioni di miti. Invocazioni a lume di candela, di antichi autori e personaggi illustri. Insomma, un’esplosione di entusiasmo inaspettata, tale da stimolare le elucubrazioni artistiche della gente, sino a prima affamata di alta cultura, come una donna incinta in preda alle voglie. Seguaci che vagano e divagano carambolando tra gli angoli dei salotti culturali di Città, apparentemente liberi dal catenaccio di sempre, mentre recitano versi, accennando a sonetti, governati da un fare che Bacco potrebbe giustificare. Una responsabilità che oggi l’Amministrazione comprende di avere nei confronti di codesta platea? Mi spiego meglio: Fabio Granata ha sostituito magistralmente, nei fatti, e ciò è visibile a tutti, ogni agenzia di organizzazione eventi, dando un senso, in qualche maniera, al patrimonio culturale del territorio. Perché ciò si traduca in “cosa concreta”, ha pensato di realizzare, durante questi mesi, uno strumento amministrativo adeguato a garantire una reale, definitiva e permanente organizzazione e programmazione di eventi in città indipendentemente dalla sua presenza? Un Hub comunale, ad esempio, gestito da esperti del settore, capaci di intercettare fondi e produrre relazioni nel mondo dello spettacolo, della cultura, e diversificare l’intrattenimento distribuendo gli appuntamenti nelle quattro stagioni dell’anno. Sostanzialmente crescita e sviluppo reale. Il rischio, nel caso così non fosse, sarebbe che, terminato il mandato di questa Amministrazione, in particolare dell’Assessore, verso il quale nutro rispetto, tutto questo ben di Dio finirà, e sarà gelido il vuoto della sua assenza che lascerà negli ambienti della cultura siracusana. Per farla breve: tutto ciò è vero, definitivo, andrà da sé, oppure è solo un oleogramma destinato a sparire?