SIRACUSA RITROVA L’ANTICA MAGIA E RICORDA IL FIGLIO ILLUSTRE CORRADO CARTIA
Voglio ringraziare il sindaco Francesco Italia, il vicesindaco Giovanni Randazzo e gli assessori Pietro Coppa, Fabio Granata, Giusy Genovesi, Nicola Lo Iacono, Alessandra Furnari, Fabio Moschella per la delibera con cui hanno deciso di intitolare il parco di piazza Aldo Moro al giornalista siracusano Corrado Cartia (lui subiva il Dino, ma gli piaceva di più Corrado). Un grazie sentito, con tutto il cuore. Il vostro riconoscimento di uomini d’amore mi ha emozionato e non ho alcun timore a confessarlo. Fino a qualche giorno fa mi ero sentito con Barbara Cartia, autrice della splendida foto che qui pubblichiamo, sperando che il mio fraterno amico e la sua splendida figlia potessero avere un segnale forte dalla città tanto amata. Oggi è il segnale c’è stato, è una realtà e voglio raccontarvi un episodio tenuto ben nascosto nel mio cuore e in quello di un altro amico. In una splendida serata ortigiana si cazzeggiava in tre anche su argomenti insoliti quando si finì a parlare di gratitudine. Dino, sbottai, finiscila con questi discorsi su Randone e Vittorini maltrattati da Siracusa, vedrai che fra 100 anni sarai smentito sulla tua teoria della patria ingrata e ti intitoleranno una strada. “In un certo senso me lo meriterei – rispose a tono Dino -, ho sempre pensato meraviglie meravigliose per Siracusa, sarebbe il caso che mi venisse riconosciuto. Ma figurati se lo faranno, se ne sono fottuti di Vittorini e Randone, potrebbero mai ricordarsi di me?” E invece sì, per fortuna ti sei sbagliato amico mio! La nostra città, oggi più degradata che mai, ha vissuto un momento della sua antica magia e ti ha reso onore. Per questo dico grazie a chi oggi amministra, non mi succede spesso, ma oggi hanno dimostrato cuore e gratitudine per un uomo e un giornalista che a sua volta aveva un cuore grande come una casa, tanto da trovare sempre giustificazioni per tutti, anche per chi non lo amava, col suo classico incipit “perchè in un certo senso..” . Mi sembra di sentirlo.