Si stanno rivelando sempre più una piacevole sorpresa, oltre a dei momenti culturalmente stimolanti, i thè letterari organizzati a Villa Reimann, nella suggestiva cornice di uno dei salotti più eleganti della città. Insieme al thè aromatizzato, servito in varie fragranze ed accompagnato da biscottini danesi (in omaggio alla grande Reimann), il 7 dicembre si è avuta soprattutto l’occasione per incontrare persone interessanti, amanti della cultura e dell’arte. Fra tutte, Simona Lo Iacono, magistrato e scrittrice siracusana. Sul talento della Lo Iacono, eccellenza siracusana e persona di spicco nel panorama letterario nazionale, tanto è già stato detto e scritto ed i suoi libri sono dei successi letterari ovunque vengano presentati, libro dopo libro, suggestione dopo suggestione. È proprio agli organizzatori del thè letterario che si deve l’emozione intensa del poter ascoltare, dalla viva voce della scrittrice, la storia del suo ultimo libro, intitolato “Il morso”.
La cornice storica in cui la narrazione è ambientata è quella della Sicilia di metà Ottocento e la protagonista è Lucia Salvo, bellissima sedicenne siracusana, da tutti conosciuta come “a babba”, per via di taluni suoi strani comportamenti. La stranezza di Lucia, che altro non è che una grave forma di epilessia, la pone ai margini della società. Un gioco bizzarro del destino porterà la protagonista a trasferirsi a Palermo, per lavorare come domestica nel prestigioso palazzo dei Conti Ramacca. Nella nuova realtà Lucia riuscirà a dare una svolta alla propria esistenza. Il trasferimento sarà quindi l’occasione non tanto per un riscatto sociale, esteriore e visibile, come forse la madre di lei aveva sperato, ma per il raggiungimento di un equilibrio, frutto di un percorso doloroso e difficile, di accettazione e gestione “du fattu”, ovvero della propria malattia. L’attenzione e l’empatia verso gli ultimi rendono ancora più cara, ai nostri occhi, la scrittrice Lo Iacono ed ancora più preziosi i suoi scritti. I suoi personaggi femminili sono sottoposti a prove continue, crisi e tentennamenti, alla costante ricerca di equilibrio e di un senso, che nel caso di Lucia Salvo evolverà in positivo per la presenza di valori importanti di cui si nutre il suo Io. Perché il viaggio dentro noi stessi rimane l’avventura più sorprendente, più enigmatica e più folle che l’umana esistenza possa regalare, oltre ogni malattia, menomazione o diversità.
Carmen Perricone