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SALVO FERLITO: VOLEVO FARMI LA RESIDENZA, MA SONO INCAPPATO NELLE STRANEZZE DELL’UFFICIO ANAGRAFE

Salvo Ferlito, sì questa storia del villaggio dei Puffi è divertente, ma poi alla fine tu sei sempre qui e addirittura mi avevi detto che avevi deciso di tornare in Patria.

Non avessi deciso mai questa idiozia sarebbe stato meglio. Avevo pensato di tornare a organizzare qualcosa a Siracusa, sai ormai la mia generazione è ai posti di comando in Italia: capi servizio stampa, direttori di rete, grandi artisti consacrati, molti di loro sono miei vecchi amici e per me realizzare qualcosa di importante per la mia città non sarebbe stato difficile. Ovviamente pensavo che la cosa migliore sarebbe stata prendere la residenza, non avevo nessuna intenzione di avere l’atteggiamento miserabile di molti che girano per l’Italia e pagano le tasse all’estero. Ecco sai che è successo? Che l’anagrafe di Siracusa rispetto alla mia situazione non ci vede chiaro: visto che il vigile urbano nei giorni che ero a Siracusa non aveva l’auto a disposizione per fare la verifica al mio indirizzo. Poi quando finalmente è riuscito ad avere quattro ruote io ero dall’altra parte del mondo.

Adesso pretendono che io vada a farmi vedere, cosa che prima o poi accadrà, ma considerato il fatto che io lavoro all’estero, mi sono soprattutto stufato di questa mentalità da carcerieri ottusi, e mi è pure definitivamente passata la voglia di avere a che fare coi siracusani. Mi interesserò piuttosto di Marrakech, una città con una vita culturale entusiasmante, abitata da gente intelligente. A Siracusa andrò per ricotta, ricci e frutti di mare.

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE