RIFIUTI: BOCCIATO L’ENNESIMO BANDO DI COPPA-ITALIA. TUONANO LE OPPOSIZIONI: DIMETTETEVI
Rep: “La decisione del Tar che annulla l’aggiudicazione della gara ponte sul servizio di igiene urbana ci impone di sospendere la stipula del contratto con Tekra ma nell’immediato non avrà ripercussioni sul percorso tracciato in questi ultimi giorni”. Lo dichiara il sindaco, Francesco Italia, commentando la sentenza del Tar di Catania che ha annullato l’assegnazione della gara ma non la gara stessa. Prosegue il sindaco: “Voglio rassicurare i siracusani: allo stato la sentenza non ha effetti concreti sul servizio di raccolta differenziata porta a porta, che prosegue come stabilito. Dal punto di vista amministrativo, adesso valuteremo la decisione del giudici per compiere i passi necessari legati alla sua applicazione. Di fatto, non parlerei di illegittimità in senso stretto. Il Tar ci dice che la commissione di gara avrebbe dovuto motivare l’ammissione delle ditte che hanno partecipato, e in questo senso ha accolto non solo il ricorso principale presentato da Igm ma anche quello incidentale fatto da Tekra. Su tutto questo – afferma infine il sindaco Italia – il dirigente farà le proprie valutazioni. Ciò che in concreto importa è che il servizio proseguirà senza soluzione di continuità”.
Come previsto il duo Coppa-Italia sulla raccolta rifiuti non ne azzecca una, d’altra parte sono perfettamente in linea con le bocciature di bandi rimediate negli ultimi sei anni. Il Tar quindi boccia l’aggiudicazione del piccolo bando di sei mesi a Tekra e dice al Comune che deve aggiudicare la gara facendo per intero il suo dovere. Un’altra bocciatura che mina quel che resta della credibilità di chi amministra. Si arrabbiano anche Vinciullo e alcuni consiglieri comunali di Siracusa Protagonista e cioè Alota, Basile e Castagnino. Ecco cosa scrivono: Il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione di Catania, ha annullato l’aggiudicazione del servizio per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ritenendo illegittimo il comportamento dell’Amministrazione Comunale di Siracusa. Ancora una volta il TAR Sicilia boccia l’attività dell’Amministrazione Comunale di Siracusa, che si dimostra assolutamente inadeguata alle funzioni e al ruolo a cui è stata chiamata dai cittadini.Con la bocciatura di questa mattina, viene punita la saccenza, la tracotanza, la superbia di una Giunta che non vuole ascoltare consigli e che pensa di essere onnisciente ed investita di poteri divini.Oggi, il TAR la riporta, per l’ennesima volta, con i piedi per terra, certificando non solo l’incapacità amministrativa, ma anche l’illogicità manifesta in alcune scelte giudicate illegittime da parte dei Giudici Amministrativi.Una stroncatura netta solo se pensiamo ad alcuni passi della sentenza, quali: ”deriva l’accoglimento, per illegittimità derivata, del provvedimento di aggiudicazione”, “la “volontà” del Sindaco di avviare una gara “ponte” non può che intendersi quale atto di indirizzo alla realizzazione degli indicati obiettivi e non anche quale atto presupposto dell’indizione della gara in grado di incidere sul metodo di aggiudicazione della stessa, essendo la sua indizione e la scelta del criterio di aggiudicazione, ai sensi dell’art. 107 del D Lvo 167/00, attività di attribuzione esclusiva dei poteri del Dirigente, “in quanto procedimenti estranei all’attività diindirizzo politico e sicuramente”, “il potere contingibile ed urgente ex art. 50, T.U. sugli enti locali, attribuito al Sindaco quale Ufficiale di governo, è un potere extra ordinem, esercitabile solo per fronteggiare situazioni di carattere eccezionale ed impreviste, costituenti concreta
minaccia per l’incolumità pubblica, per le quali non sia possibile utilizzare i normali mezzi apprestati dall’ordinamento e sulla base di preventivo accertamento, non presuntivo della situazione di emergenza”, “l’urgenza non può, ai sensi del vigente art. 95, co. 3 e co.4, giustificare una deroga al criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa in assenza peraltro di puntuale motivazione”.
Crediamo, hanno concluso Vinciullo, Castagnino, Alota e Basile, dopo questa sentenza, che gli amministratori della città di Siracusa abbiano un’unica strada da intraprendere: le dimissioni.Ma prima, bisogna salvaguardare i posti di lavoro, gli stipendi dei lavoratori e la salute dei cittadini, garantendo la pulizia delle strade e la raccolta differenziata, ormai intrapresa, anche se con scarsi risultati evidenti a tutti.