Politica

IVANA PIZZATA: PROVO VERGOGNA PER CHIUNQUE AVALLI LE AZIONI DI SALVINI

Ivana Pizzata, a Siracusa sei rimasta l’unica integralista di sinistra

L’unica? Spero di no.

Non sono né così presuntuosa né così pessimista da credere d’esser rimasta la sola a difendere e divulgare i valori della sinistra in questa città. E se il non vedere nel prossimo un nemico, chiedere a gran voce che i diritti di tutti vengano rispettati, che la capacità di rimanere umani sconfigga la paura, se il cercare di dar spazio alla verità, in un paese che campa, ormai, a suon di bufale fa di me un’integralista: benvenga.

 

E’ davvero incredibile che l’Italgarozzo non riesca a far partire un servizio che sia uno per i siracusani, dagli asili nido alla città pulita, dalle navette alle scuole sicure. Solo incompetenza o c’è qualcosa di più e di diverso?

Incompetenza mista a faciloneria. Senza contare quella neanche tanto vaga dose di presunzione alla: “io so io e voi non siete un…”. A tutto ciò, come se non bastasse, si accompagna la non capacità e/o voglia di assumersi la responsabilità dei propri errori. C’è sempre qualche scusa da addurre o ci sono altri colpevoli contro i quali puntare il dito. Il – mea culpa – sia a livello locale che nazionale, resta merce rara. Quasi una chimera.

 

Fra Giancarlo Garozzo e Francesco Italia, da sei anni al potere al Vermexio, chi è il meno peggio?

A un primo superficiale esame e visto che il nostro attuale sindaco par possegga il potere di rendersi invisibile ai più, per poi comparire in mezzo alla folla al taglio di un qualsiasi nastro, potrei anche azzardare il primo nome. Ma, dato che alle spalle di Italia sembra esserci sempre il sistema GarGar, mi vien da dire che al peggio non c’è fine.

 

Cosa pensi della festa di Santa Lucia? Anche in questo c’è una più o meno occulta gestione di potere?

Lasciami fare l’ingenua: mi auguro che cosi non sia. Il fatto è, purtroppo, che io non sono poi tanto ingenua. E ciò basta a rispondere alla domanda.

 

Una delegazione siracusana è andata a Roma per “abbracciare” la lega di Salvini..

Vergogna. Provo profonda vergogna per chiunque avalli le parole e le azioni di Salvini. Alla vergogna si aggiunge la pena per i fan sudisti della lega. Gli stessi che, se non ci fossero i migranti da perseguitare, sarebbero come nel recente passato, i primi ad assaggiare sulla propria pelle la violenza delle idee fascioleghiste di questo governo.

Tempo al tempo.

 

Perché Di Maio non si dimette? Qual è la tua opinione personale sulla vicenda dei lavoratori in nero, sugli immobili abusivi, sulla frode fiscale..

Rispondo, riportando un pensiero di mio padre: “anche i migliori e più forti ideali muoiono strozzati in mezzo alla gommapiuma di una poltrona ben piazzata” . In altre parole: il potere fa gola a tutti e una volta provato, difficilmente si riesce a farne a meno. In quanto a Di Maio, dunque, credo che chi per anni si è dilettato a costruire centinaia di palchi corredati da altrettante forche, dovrebbe fare un bell’esame di coscienza e assumersi le proprie e paterne responsabilità. Invece, passa e neanche tanto velatamente, il messaggio che ciò che vale per il Pd, per Pdl e compagnia cantando, non valga per m5s e lega.

Ipocrisia, in forma grave, avallata dal popolo grillista sempre più invasato e violento.

 

Sui miasmi assassini del Petrolchimico fanno tutti le scene, mai iniziative concrete. I sindaci sono la prima autorità sanitaria di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo, dovrebbero indossare la fascia e mettersi all’ingresso delle Raffinerie: o cambia tutto o vi facciamo chiudere.

Difficile contrastare i poteri forti che si agitano dietro l’immenso business del petrolchimico. Lo capisco. Questo non giustifica, però, il nullismo che ci rende tutti complici dei guardiani di quel mostro orrendo che si agita e tutto fagocita. Del venefico gigante – non buono –  che vela di grigio l’aria che respiriamo, che avvelena l’acqua che beviamo, che macchia di rosso il mare nostro padre e la terra nostra madre. Non comprendo e non accetto chi, colpevole, minimizza. Chi gioca sulla salute di migliaia di persone. Sulla pelle dei bambini. Impossibile accettare l’atavico andazzo del – mi faccio i fatti miei – che tanto male ha fatto e continua a fare alla nostra città. Alla nostra isola. All’intero Paese.

 

Appalto piccolo e appalto grande per la raccolta dei rifiuti e Siracusa è sempre di più un immondezzaio

Non comprendo l’utilità del mini appalto e gli “orrori” derivanti da una gestione a dir poco, fantasiosa, della città, sono ora più che mai sotto gli occhi di tutti. Ciò detto, ho salutato con viva curiosità l’avvento della Tekra. Dopo quasi 80 anni di monopolio Igm, il provare qualcosa di nuovo, salvati i dipendenti, non sarebbe stato male. A fronte, soprattutto, di un sistema di differenziata che, già dall’inizio, ha presentato e presenta vari bug. A partire dal sistema dei mastelli per finire nei cumuli di immondizia sparsi ovunque. Il TAR si è espresso e a noi non resta che prenderne atto. Peccato. Se non fossero stati commessi, a monte, errori grossolani (da dimissioni immediate), avremmo potuto sperimentare una novità che sembrava esser partita con il piede giusto. E per i mezzi, nuovi o quasi, alcuni ibridi, e per la possibilità di rivedere il modo di conferimento.

Intanto, la città puzza e si presenta sporca e moribonda. Soffocata dal lezzo e dalla morsa della “monnezza” .

 

Quindi Italgarozzo scrive libri, parla con gli angeli, recita poesie nei thè letterari di villa Reimann. Cosa chiedere di più?

Un sindaco!

 

La verità Ivana, a Siracusa finisce davvero male?

Finisce male se si vuole che finisca male. Urge rivoluzione culturale ma anche materiale. E questo è il problema: i siracusani sono apatici. Vogliono la città pulita, la giunta attiva, il consiglio realmente interessato ai problemi dei cittadini, i mezzi pubblici funzionanti, servizi, il lavoro, la sicurezza, etc… etc… ma se li chiami a manifestare, se li inviti a far sentire la propria voce, a parte qualche eccezione, il resto risponde:”ma c’affari”.

Amen.