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DON ENRICO RONCAGLIA: IL PAPA NON E’ BERGOGLIO MA BENEDETTO XVI

Buongiorno don Enrico Roncaglia..

Grazie per aver accettato questa intervista. Dunque cominciamo subito..

Ma prima di entrare nel vivo, ci dica brevemente il suo cammino sacerdotale fino ad oggi così che i lettori possano conoscerla meglio..

Sì, io sono diventato sacerdote nel 1982. Pertanto sono già 36 anni. Esattamente il 25 settembre di quell’anno sono diventato sacerdote diocesano nella diocesi di Modena dove ho operato per 15 anni, in diverse parrocchie. Quattro anni come vice-parroco, due anni come amministratore parrocchiale e gli altri anni come parroco in diverse situazioni. Verso la fine di questi 15 anni in una parrocchia della periferia di Modena.

Nel frattempo in questi anni ho maturato il desiderio di entrare in monastero..

in un Monastero benedettino. Pertanto mi sono rivolto al Monastero benedettino di Cesena che sorge sul colle di Santa Maria del Monte dove c’è un bellissimo santuario dedicato alla Madonna. E lì sono rimasto per circa 13/14 anni. Ho fatto il noviziato a Montecassino per un anno, esattamente tra il 1998 e il 1999. Poi sono rientrato a Cesena.

Per 13/14 anni sono rimasto lì. Poi ho chiesto di uscire e sono stato 7 anni presso la diocesi di Belluno in due piccole parrocchie nel Cadore.

Questo quando è uscito dal Monastero.. giusto?

Quando sono uscito dal Monastero ho chiesto ospitalità alla diocesi di Belluno e lì sono rimasto per 7 anni circa come parroco di due piccole parrocchie nel Cadore. Le parrocchie sono Tai di Cadore, nel comune di Pieve e Nebbiù che è una piccola parrocchia sempre nello stesso comune.

E sono le sue due ultime parrocchie… giusto?

Sì, le mie due ultime parrocchie..

Dopodiché che cosa è successo?

Diciamo che da diverso tempo, da diversi anni sto seguendo con molto interesse le vicende della chiesa e ho notato questo scisma.

L’ho notato anche prima che don Alessandro Minutella cominciasse a parlare apertamente. Cioè mi rendevo conto che io pensavo la cosa in un determinato modo ma gli altri sacerdoti e lo stesso Vescovo conducevano la Chiesa in un’altra direzione. E quindi dentro di me c’era un grande disagio..

Chissà quanti sacerdoti vivono questo disagio oggi.. però magari hanno paura di dire determinate cose..

Sono tanti.

Tantissimi purtroppo sono addormentati dalle sirene del mondo. Purtroppo l’ignoranza che è stata coltivata in questi ultimi decenni nella preparazione del clero ha fatto sì che queste persone, tantissime, venissero come incantate dalle sirene, dagli slogan. Le sirene sono gli slogan, le frasi fatte, le ideologie di questo mondo..

Diciamo che negli ultimi anni è stato fatto un grande indottrinamento..

Sì, indottrinamento. Esatto! Sono entrati concetti e idee che non erano della religione cattolica. E d’altra parte c’era il vuoto perché c’era l’ignoranza. Si potrebbe parlare tantissimo delle scelte che sono state fatte nei seminari proprio per preparare i futuri sacerdoti…

Ma ritorniamo a parlare di lei.

Ha detto che era da un po’ di tempo che si era accorto di questo scisma che di fatto già c’è anche se per molti non è ancora così visibile.

Quindi che cosa si è sentito di fare?

Ho iniziato a seguire le catechesi di don Alessandro Minutella anche quando era in parrocchia… già da allora…

All’inizio, devo essere sincero, ero un po’ diffidente per lo stile usato più che altro.. ma poi ascoltandolo attentamente ho notato che portava sempre delle ragioni basate sulla teologia, sui Padri della Chiesa..

In poche parole sui contenuti…

I contenuti erano validi!

Poi ognuno ha il suo carisma… giustamente..

Esatto! Ognuno ha il suo carisma!

Qui infatti non si tratta solo di carattere, un carattere magari esuberante, che esprime le cose in un certo modo… qui dobbiamo parlare proprio di carisma.

Secondo me, secondo quello che io ho avvertito padre Alessandro Minutella si pone come un Profeta. E conoscendo i profeti dell’Antico Testamento, i profeti anche del Nuovo e della storia della Chiesa, so molto bene che non sono dolci e gentili né educati, perché devono allarmare il popolo, cioè devono mostrare dove sta il pericolo, altrimenti che ci stanno a fare?!

E quindi lei è entrato a far parte di questo “Sodalizio Sacerdotale Mariano” che mi corregga se sbaglio, non è altro che un’unione di sacerdoti che vogliono rimanere cattolici e che riconoscono come Papa Benedetto XVI? Giusto?

Sì, questa è proprio la definizione giusta. Riconosciamo come Papa Benedetto XVI e solo lui, perché il Papa deve essere uno solo.

Samuel Colombo

Direttore “Rivelazione

 

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