PIPPO CASCIO: CI SONO TROPPI ABUSIVI CHE DANNEGGIANO IL GIORNALISMO
Pippo Cascio, due casi di censura a muso duro in pochi giorni in provincia di Siracusa, Massimo Ciccarello che scompare dal web dopo avere pubblicato un pezzo ritenuto scomodo per la politica di Augusta e, ad Avola, Paolo Borrometi oscurato mentre va in onda, con una intervista, in diretta su una radio locale, per parlare del suo ultimo libro “Un morto al giorno”. Che sta succedendo?
“Semplicemente, la crisi sta presentando il conto. Anni di abbandono del terreno di lotta hanno dato spazio ad un abusivismo della professione che è ormai padrone del campo. Un problema che fa comodo alla politica, perché è più facile avere a che fare con dilettanti allo sbaraglio o faccendieri senza scrupoli, piuttosto che con professionisti strutturati che conosco bene diritti e doveri del giornalista. Il problema della fake news nasce proprio dalla continua campagna di delegittimazione di cui sono vittime i giornalisti. I casi di Augusta ed Avola sono la cartina al tornasole di questa situazione, per questo l’Agirt ha reagito tempestivamente e con durezza. Si deve comprendere che la censura subita da un giornalista crea una reazione a catena che moltiplica all’infinito la notizia che si voleva nascondere. Ovviamente per raggiungere quest’obiettivo è necessaria una categoria compatta e solidale. Sul caso Ciccarello abbiamo, comunque, dimostrato che i giornalisti radiotelevisivi e telematici sono davvero compatti”.
Ma come e perché nasce una fake news?
“Le notizie false ma verosimili sono figlie di un sistema di informazione “fai da te” che il web incentiva ogni giorno di più. Alla base c’è quasi sempre la tutela di interessi economici o di strategie inconfessabili ai danni della comunità locale. Nascono attraverso la manipolazione della verità con una realtà alternativa che può, in ogni caso. essere credibile”.
SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE