Politica

PER DIRLA TUTTA, E’ BELLO ESSERE GATTI IN ORTIGIA

Charles Bukowski ha amato le donne, l’alcol, i libri e la scrittura, il gioco d’azzardo…e i gatti. Maestose e bellissime, le “piccole tigri” hanno sempre affascinato Bukowski, che con i gatti ha scelto di condividere l’esistenza, lasciando che camminassero sui tasti della macchina da scrivere e che fossero testimoni compiaciuti delle sue sbronze e delle sue scorribande. Li descrive come fieri combattenti, cacciatori spietati, maestri nell’arte della sopravvivenza, animali che sanno come dare e pretendere rispetto, senza mai tradire la loro vera natura, indipendente, ribelle e un po’ cinica, proprio come quella di Bukowski.

Il nostro protagonista di oggi è un gatto del popolo, un gatto di Ortigia. Ha il suo bravo da fare quotidiano per sbarcare il lunario, ma l’isolotto è un bel posto per cacciare e sopravvivere. Il nostro gatto ama sopra ogni altra cosa osservare qualsiasi cosa che si muove, ma soprattutto gli umani. Da qualche tempo ha trovato un magnifico osservatorio e si ferma lì anche per diverse ore al giorno. Ha fatto amicizie, ma anche inimicizie. Con alcune signore della Graziella non si prende proprio, alcune lo vogliono prendere in  braccio, altre vogliono essere odorate e ti spingono le mani sul muso ed alcune non hanno davvero un odore molto piacevole. Più discreti gli uomini, uno sguardo distratto e sempre di premura. Poi ci sono i bambini, alcuni affettuosi, altri rompiscatole. Il suo osservatorio è il suo mondo preferito. Certamente non si annoia, magari gli umani non se ne rendono conto, ma è bello essere gatti in Ortigia.