Politica

MINACCIARE LA CHIUSURA DEL DEPURATORE IAS NON RISOLVE NESSUN PROBLEMA, IL SINDACO GIANNI E’ ARCAICO

Rep: Qual è il vero obiettivo del Sindaco Gianni sulla questione IAS? Da cittadini che vivono quotidianamente il paese condividiamo che c’è un problema grave legato ai miasmi derivanti dall’IAS. Tuttavia, In riferimento all’articolo “ Ias, o si rende più efficiente oppure ordino la chiusura” , riteniamo che l’approccio e le azioni che vuole mettere in campo il Sindaco di Priolo non siano adeguate con le normative e i tempi odierni. La risoluzione complessiva del problema non avviene minacciando la zona industriale con la chiusura del depuratore, questo atteggiamento arcaico attuato in passato abbiamo visto i risultati che ha prodotto “ nulla di buono”. Emettere un’ordinanza di chiusura del depuratore comporterebbe l’Interruzione di un servizio di pubblica necessità, ed inoltre la chiusura dell’Ias comprometterebbe ancora di più lo stato di salute ambientale e umano, oltre a mettere a rischio tantissimi posti di lavoro. In riferimento al problema delle molestie olfattive che provocano un forte disagio ai cittadini priolesi ,occorre una legge regionale che preveda dei limiti di emissioni per alcune sostanze non normate. Il depuratore consortile Ias è considerato il “fegato” della zona industriale: depura e purifica fanghi ed altri materiali che rischierebbero, altrimenti, di compromettere il corretto funzionamento degli impianti industriali e il mare di marina di Priolo. È infatti di vitale importanza l’esistenza, nella zona industriale, di un’attività di depurazione costante ed efficiente che si pone al centro di una politica di sviluppo industriale sostenibile e dunque occorre intervenire immediatamente per individuare le soluzioni tecniche che consentano di non interrompere l’attività di depurazione e che possano, al contrario, promuoverne l’ampliamento. La valorizzazione della funzione sociale dell’Ias comporta, in primo luogo, un rilancio effettivo del piano degli investimenti, con una seria assunzione di responsabilità della Regione, per garantire l’ammodernamento necessario a determinare la migliore depurazione possibile. In secondo luogo, comporta un quadro di gestione snello, agile nel funzionamento. Oggi il depuratore Ias riconosce alla Regione Sicilia un canone annuo di 500 mila euro. Utilizzare l’80% di tale somma per l’esecuzione di opere di integrazione, modifica e completamento necessarie per il miglioramento degli impianti esistenti. In conclusione diventa fondamentale che il nuovo governo regionale chiarisca quale sia l’impegno verso l’Ias.

I consiglieri

Biamonte Alessandro

Delfino Dania

La Posata Angelo