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VINCIULLO-BASILE-SALERNO: IL CASTELLO EURIALO ANCORA CHIUSO É UNA VERGOGNA E UN DANNO ECONOMICO

  1. Rep: Nonostante le proteste da parte di centinaia di turisti che non possono visitare la più importante fortezza greca ancora esistente al mondo, nonostante le prese di posizione da parte di amministratori, intellettuali e semplici cittadini, nonostante la nostra manifestazione di qualche settimana fa, il Castello Eurialo continua a rimanere chiuso, offendendo, in maniera insopportabile, quanti vengono nella nostra città e nella nostra regione per potere ammirare questa struttura magnifica. Lo dichiarano Vincenzo Vinciullo, il Consigliere Comunale Mauro Basile e Vincenzo Salerno, coordinatore cittadino del movimento “Siracusa Protagonista”.
    Per questo motivo, non ci limitiamo solo a chiedere l’apertura della struttura, ma vorremmo fornire anche un contributo di idee per rendere immediatamente fruibile non solo il castello ma anche l’antiquarium, che è stato inaugurato solo qualche mese fa.
    La soluzione più semplice, hanno proseguito Vinciullo, Basile e Salerno, sarebbe quella di dare in gestione il parcheggio che esiste nei pressi della fortezza, in modo tale che coloro i quali l’avranno in gestione potranno curarne la pulizia e anche la custodia, per evitare, come accaduto negli anni passati, che le erbacce si impadroniscano della struttura, deturpandola definitivamente e impedendo la visione dell’opera.
    La chiusura del castello è veramente insopportabile anche dal punto di vista economico, perché affidarla, anche se momentaneamente, a dei privati ,sotto la supervisione della Sovrintendenza, darebbe lavoro, oltre al fatto che eviterebbe il rischio di incidenti che spesso si verificano allorquando le auto vengono posteggiate lungo la strada provinciale nei pressi dell’area archeologica.
    Noi pensiamo che, hanno concluso Vinciullo, Basile e Salerno, alle volte il buonsenso dovrebbe prevalere e che le soluzioni a problemi che sembrano giganteschi è più semplice e più banale di quanto si possa immaginare, basta riflettere un istante e operare, quindi, nell’interesse della collettività.