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EZECHIA PAOLO REALE: HO CHIESTO IL RIPRISTINO DELLA DEMOCRAZIA, LE VOTAZIONI NON SONO STATE REGOLARI

Rep: È stata fissata per il prossimo 13 dicembre l’udienza avanti il TAR di Catania per la decisione sulla richiesta di annullamento delle elezioni ammnistrative 2018, in seguito al ricorso ammnistrativo presentato dal portavoce di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale.

In più di ottanta pagine, si richiede di annullare l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale, a causa delle incredibili irregolarità nei verbali delle operazioni elettorali, relative al primo turno, addirittura in 74 sezioni, sulle 123 totali.

In pratica, alla luce di queste innumerevoli e gravissime irregolarità, il risultato elettorale del primo turno, e quindi sia dell’elezione del Sindaco che del consiglio, non sarebbe espressione dell’effettiva volontà degli elettori, a causa di eccessive omissioni ed errori che comportano l’assoluta incertezza sulla regolarità delle operazioni elettorali.

Nel ricorso, estremamente dettagliato, vengono infatti evidenziate, in svariate sezioni, circostanze inaudite, che farebbero pensare, se verificate, a possibili casi di voti fantasma o addirittura inventati, senza escludere addirittura diversi episodi di “schede ballerine”, di schede cioè introdotte nell’urna dopo essere state votate da persone estranee al seggio elettorale!

“Ho chiesto il ripristino della democrazia – commenta Ezechia Paolo Reale – che passa dalla regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio. Troppe le sezioni nelle quali esistono anomalie, compresi voti mancanti rispetto al numero di elettori e voti in numero maggiore di quello degli elettori stessi!”

“Il risultato elettorale così come proclamato non rispecchia l’effettiva espressione del voto dei cittadini di Siracusa. La mia non intende essere una battaglia personale – conclude Reale – ma non posso non sentire il dovere civile di ridare alla mia città quella verità che era dentro le urne e che le è stata sottratta da negligenza e poca competenza di molti di coloro che erano stati chiamati a custodire e verificare la volontà democratica. Una città dove non si riesce ad avere certezze neanche nel momento più sacro per la democrazia, che è appunto l’espressione del voto, non ha speranza. È proprio questo l’obiettivo del mio ricorso: far valere davvero la volontà dei cittadini, che si sono recati a votare per scegliere da chi essere amministrati. È questo che conta davvero: chi sarà a vincere deve essere quello che i siracusani hanno prescelto, chiunque esso sia”.