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ROBERTO CAFISO: IL NOSTRO MARE E’ DA RIFONDARE NELLE INFRASTRUTTURE CHE SONO PRECARIE E SCADENTI

Roberto Cafiso, nelle zone balneari i residenti pagano tasse e vivono senza nessun servizio. Chi amministra li ignora da almeno cinque anni e ci sono ancora sostenitori di questi stupratori amministrativi. Cos’è una malattia?

Il nostro mare è da rifondare nelle infrastrutture che sono precarie e scadenti. Su Fontane Bianche bisogna rassegnarsi. Non avremo mai un lungomare cittadino come dovunque esiste. Bisognerebbe raderla al suolo. Avola ci insegna tante cose…

Mi fa piangere il fatto che per due volte due turisti in viale dei lidi mi abbiano chiesto: scusi il mare dov’è?

Lo stupro si consuma dagli anni 60. Al Plemmirio oggi area protetta per poco non riuscì il colpo gobbo di fare una tonnara. Un imprenditore trapanese era già certo del successo. Poi grazie ai residenti e ad un assessore locale a Palermo fu bloccato il misfatto ricorrendo alle vie legali. Chiedere all’avvocato Nuccio Leone per conferme.

Da cinque mesi abbiamo la nuova deputazione nazionale. Senza barare dimmi se te ne sei accorto

Una nuova deputazione? Speriamo di potercene accorgere al più presto. Lo dico senza ironia. Siracusa é lasciata a se stessa. Da troppi governi.

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE