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SUL PARCO ARCHEOLOGICO GRANATA E TUSA HANNO FATTO IL PACCO AI SIRACUSANI

“Parco archeologico di Siracusa: è il momento di renderlo effettivo e autonomo. Come ad Agrigento, dove il parco della Valle dei Templi è la prima industria. Come? Con l’inserimento del parco della Neapolis, che preferisco chiamare parco archeologico di Siracusa, nel titolo primo della legge 20/2000 e quindi dotarlo di autonomia amministrativa e contabile al pari dei parchi di Selinunte,  Agrigento e Naxos . Ma non solo: Siracusa avrà il museo del mare”, lo ha detto l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, davanti a una sala gremita all’Ortea Palace Hotel. L’ex sovrintendente del Mare, che in quella stagione lavorò al fianco di Fabio Granata, allora assessore, ha riconosciuto nella capacità di quest’ultimo ciò che serve alla Sicilia e quindi a Siracusa: “Coniugare sviluppo e conservazione. Capire che da un lato la conservazione del passato è fondamentale, evitare che il nostro essere cittadini siciliani possa sradicarsi, e al contempo non possiamo ingessare il passato e farlo diventare icona dell’immobilismo. Un sano equilibrio tra antico e moderno”. In questa ottica, la visione di turismo culturale che passerà nei prossimi mesi da alcune realizzazioni: il parco non più detto “della Neapolis, ma “di Siracusa”, il museo del mare “che è anche tradizione popolare e tradizione cantieristica”, una scuola di eccellenza di Archeologia a Siracusa “perché da qui sono passati i grandi archeologi, si è fatta qui la grande ricerca, si può dire che l’archeologia in Sicilia sia nata qui”. 

Tutto questo l’assessore Tusa lo ha detto il 4 maggio scorso, a Siracusa. Lo ha detto per sostenere la candidatura a sindaco dell’amico suo Granata, ma nei fatti lui e anche Granata sul dare a Siracusa l’autonomia del parco archeologico della Neapolis la pensano ben diversamente, non si fa subito, non si può fare subito, necessitano passaggi. Oggi, che la campagna elettorale è passata, dice Granata: “Con Sebastiano Tusa abbiamo deciso di approfondire un percorso sia per i tempi che per le tappe”. Cazzo! Tempi e tappe, ma non era tutto fatto, come ha anche detto l’ex assessore regionale Mariarita Sgarlata? “Il primo passo – dice ancora Granata – è la prima perimetrazione. Dopo si può andare avanti per estensione. In ogni caso il parco sarà la mia missione da assessore comunale alla cultura”. E la immediata valorizzazione della fortezza militare dell’Eurialo? La crescita degli ingressi da portare ad oltre un milione? Tutti fatti che venivano già dati per concreti. Invece oggi Granata si smentisce e parla di tempi, tappe, prima perimetrazione..

Fa anche di peggio Tusa che ha già firmato per il parco autonomo di Pantelleria significando che lo stesso era stato sottovalutato nella sua importanza (che vuoi che sia Siracusa rispetto a Pantelleria) e che ha stilato i parchi già istituiti e quelli in via di istituzione. Nella tabella di Tusa (qui a lato), su 16 parchi da istituire Siracusa è al numero 15, penultima, tipo se ne parla fra qualche anno o qualcosa di simile. E Granata è d’accordo, la sua amicizia con Tusa dovrebbe essere un salvacondotto per la gestione autonoma del parco della Neapolis, ma anche per la sua presenza in Giunta. Furbo? Alla fine Granata ha cinque anni di tempo per la sua missione.

Lasciamolo lavorare.