Politica

FERROVIE, NIENTE TRENO DIRETTO SIRACUSA-PALERMO. SANZARO: VOGLIONO TAGLIARCI FUORI

Rep: “Guardare al dito e non alla luna”, questa la metafora che, per Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, e Alessandro Valenti, segretario territoriale della FIT Siracusa, meglio rappresenta i lavori previsti sulle linee ferrate siciliane.

«Un elenco che appare paradossale – aggiungono i due segretari – Si prevede il raddoppio di 38 chilometri di binario sulla Catania-Palermo, nel tratto tra Bicocca e Catenanuova, per recuperare dieci minuti appena nel tempo di percorrenza tra la Sicilia orientale e il capoluogo isolano. Ora ci dicono che è stata completata la fase progettuale preliminare e che il costo dell’intervento si aggira intorno ai 430 milioni di euro.

E tutto questo quando, da poche settimane, pare a causa di problemi su alcuni passaggi a livello, non ci sono più i collegamenti diretti da Siracusa a Palermo. Insomma, a Catania si scende e si attende un altro treno. Mentre prima si partiva alle 6.40 e arrivava 10.25, adesso si arriva alle 12.46. Si vuole tagliar fuori l’intero sud est. E poi le ricerche dello Svimez ci dicono che i nostri giovani emigrano e rischiamo lo spopolamento.»

Il collegamento ferroviario tra Palermo e Catania fa parte del Corridoio n. 5 “Helsinki – La Valletta” della Rete Trans-Europea di Trasporto. “Tale corridoio, si legge nelle note progettuai, si sviluppa nel territorio siciliano seguendo la direttrice Messina – Catania – Enna – Palermo, per servire i principali nodi urbani dell’isola e migliorare i collegamenti ferroviari con i porti di Catania, Augusta e Palermo e con gli aeroporti di Palermo e Catania.”

«La tratta “Bicocca – Catenanuova”, – aggiungono Sanzaro e Valenti – dovrebbe costituire una fase funzionale del nuovo collegamento ferroviario veloce tra Palermo e Catania. Più che giungere a conclusioni, poniamo delle domande.

L’afflusso di viaggiatori su quella tratta giustifica questa spesa? Basteranno dieci minuti in più per convincere i siciliani e i viaggiatori ad affidarsi al treno per andare da Catania a Palermo e viceversa? A cosa servirà tutto questo se i treni (pochi in verità) sulla Messina-Siracusa-Ragusa non viaggiano su doppio binario? Perché di quei fondi, Corridoio 5 e voci varie, non ne sono trasferiti una ulteriore parte sulla Siracusa-Ragusa?

A tutto questo – continuano i due segretari – si aggiunge l’intervento che pare sia previsto per Bicocca. Il collegamento con l’aeroporto di Fontanarossa si ridurrebbe ad una sorta di fermata in questa stazioncina senza arrivo reale allo scalo. I passeggeri provenienti da Ragusa e Siracusa, probabilmente a bordo di un Minuetto, dovranno poi attivarsi (forse con qualche autobus attrezzato per l’evenienza?) per raggiungere l’aeroporto.

Crediamo che ci sia materiale a sufficienza perché la politica e le istituzioni di questo territorio intervengano. Le deputazioni Nazionale e Regionale, i sindaci interessati, facciano sentire la propria voce. Portino a Palermo e Roma le istanze di un territorio che pretende stesse opportunità.

Se 28 milioni di euro sono serviti a farci recuperare appena 15 minuti sulla Messina-Siracusa, – concludono Paolo Sanzaro e Alessandro Valenti – ora è il momento di chiedere interventi strutturali di sistema e una programmazione che crei una rete ferroviaria seria e realmente utile.»