Del nuovo ospedale se ne parla da qualche decennio e non siamo neanche partiti con la posa della prima pietra. Ci sono molte chiacchiere ma nessuna vera volontà politica di fare qualcosa di concreto sul tema. Per cinque anni la Garozzo Band ha preso in giro tutti. Non sappiamo quante volte il sindaco Garozzo ha dichiarato ai giornali che era “tutto fatto”. Concretamente – vedi intercettazioni sulla stampa nazionale – sono prevalsi interessi oscuri e terreni “disponibili” che i proprietari hanno tentato di sfruttare il meglio possibile, magari con espropri milionari. Tante volte si è fatto finta che i soldi erano stati trovati, che l’area dove edificarlo era stata deliberata, che appena pronto il progetto, nel giro di qualche anno avremmo avuto l’ospedale nuovo. Riunioni, commissioni, vertici: tutte balle!
Sentiamo come ha risposto a suo tempo il primario ospedaliero Michele Stornello ad una nostra domanda sul nuovo ospedale. “Siracusa ha detto Stornello – è l’unica città della Sicilia che non ha l’Ospedale nuovo ! La salute ed il lavoro sono beni prioritari per ogni cittadino sanciti dalla Carta Costituzionale. Siracusa ha avuto nei recenti anni passati una concentrazione di rappresentanti al Potere mai avuti in duemila anni di storia! Non si può essere ministri della Repubblica per sette anni, vicepresidenti della Regione, sottosegretari, presidenti di Commissione antimafia, tutti insieme !, ed avere l’ospedale che abbiamo. Poi qualcuno che collaborava con l’allora presidente della Regione dovrebbe spiegare perché alzò la voce contro il project financing che avrebbe portato il nuovo ospedale in tre anni … e già l’avremmo”.
E vediamo cosa diceva a febbraio 2017 il deputato regionale Pippo Sorbello: “Sulla vicenda del nuovo ospedale di Siracusa si è già perso molto tempo. Non si insista nel perseguire soluzioni evidentemente inadatte o si lavori per le eventuali migliorie possibili. La volontà quasi attendista dell’amministrazione comunale (Garozzo Band) potrebbe anche essere oggetto di dietrologia, in considerazione del fatto che in Italia sta per essere dato il via libera ad 85 nuovi ospedali da costruire attraverso progetti di finanza, ovvero con il ricorso ai privati ed incertezza però sui servizi sanitari offerti al pubblico. Spero Siracusa sia fuori da questa cerchia e al di sopra di ogni sospetto. Per questo mi auguro una mossa dell’amministrazione comunale”.
Mossa che non c’è stata. Ci sono stati altri summit, maratone di commissioni, stati generali. Niente insomma.
Scrive oggi l’assessore comunale alla sanità Fabio Moschella già della Garozzo Band e oggi della Italgarozzo: “Si avvicina la ripresa e di fatto l’avvio dei lavori del nuovo consiglio comunale. La massima assise cittadina ha davanti a sé una grande opportunità. Al di là del colore politico e dei rapporti di forza, può definire, nel più breve tempo, la procedura di individuazione dell’area da destinare al nuovo ospedale. Il Consiglio è chiamato ad una prova di maturità che può lasciare una traccia significativa nella storia cittadina recente. Ho avuto modo di incontrare il 20 agosto l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza che ha riconfermato il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale. Impegno legato alla riprogrammazione dei fondi infrastrutture ex art. 20, il programma straordinario degli investimenti pubblici destinati alla sanità. La Sicilia ha una dotazione di seicento milioni di euro circa, a Siracusa ne saranno destinati centoventi più le eventuali somme legate all’aggiornamento dei costi progettuali. Dall’assessore Razza dunque la conferma dell’impegno assunto nell’ottobre dello scorso anno dall’ex ministro della salute Lorenzin relativamente all’accantonamento dei fondi. Siracusa, più di qualunque altra città italiana, ha la necessità di ammodernare il proprio patrimonio strutturale e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale per rispondere alle necessità di salute della comunità e alle aspettative di operatori e utenti del servizio sanitario nazionale sia in termini di prevenzione che di cura delle diverse patologie. L’assessore Razza, nell’incontro promosso dall’onorevole Cafeo, alla presenza di molti amministratori ha illustrato il progetto della nuova rete ospedaliera del territorio provinciale, approvato sia dalla giunta regionale che dalla VI Commissione salute e sanità dell’ARS. È stato fra l’altro affrontato il tema del potenziamento dei presidi ospedalieri che ricadono nelle zone classificate ad alto rischio ambientale. Il Muscatello di Augusta manterrà la qualifica di presidio di zona disagiata per l’elevato rischio ambientale, pronto a ospitare un Centro di alta specializzazione per le patologie oncologiche. Il progetto di rimodulazione della rete ospedaliera così predisposto in conformità al D.M. 70/2015 Balduzzi sarà affidato alla valutazione finale del tavolo nazionale cui partecipano i ministeri della Salute e dell’Economia.
Questo documento permetterà anche, dopo le stabilizzazioni e le mobilità già avviate, di riaprire I concorsi e dare finalmente serenità e prospettiva a tutto il comparto. All’assessore Razza ho riproposto il problema del 118 in Ortigia. A breve si concluderà la procedura per la selezione del conferimento dell’incarico di direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale. Con la deliberazione del consiglio comunale e con la nuova direzione ASP mi auguro si creino i presupposti per fare uscire la nostra città da una condizione di arretratezza strutturale e tecnologica che penalizza utenti e operatori e che rende costantemente precario il diritto ad un bene primario come la salute”.
Fabio Moschella insomma non parla solo di nuovo ospedale, ma mischia diversi problemi e chiede buona volontà al consiglio comunale, insomma di riuscire laddove anche lui come amministratore di Garozzo ha fallito.
Nel merito dell’incompiuta di sempre invece è lapidario