Politica

NON DOBBIAMO DIVENTARE VITTIME DEL PESSIMISMO E DEL DISFATTISMO

Paolo Sanzaro, i sindacati lo sanno che è stato eletto un nuovo sindaco? Avete già pensato una piattaforma per il lavoro che non c’è?

Il sindaco Italia, non soltanto lo conosciamo ma è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini siracusani. Mi auguro che il nuovo sindaco sappia cogliere il peso della responsabilità e vada nella direzione di un rinascimento della città di Siracusa. E il recente documento unitario sulla zona industriale, già in parte, non può che coinvolgere Siracusa. Subito dopo l’estate, mettendo insieme le indicazioni che arrivano da diverse categorie, incontreremo il nuovo sindaco e l’amministrazione, così come inizieremo un percorso con i sindaci neo eletti. Abbiamo già un primo quadro delle istanze maggiori e delle criticità da affrontare. Sarà importante il ruolo del primo cittadino e sarà determinante programmare per i prossimi anni evitando le soluzioni tampone. Penso, soprattutto, alle infrastrutture come le ferrovie e la Siracusa-Gela e alla borgata di Siracusa.

Sinceramente, come si fa il sindacalista in una città che ha quasi il 60 per cento di giovani disoccupati?

Certo, fare il sindacalista in una realtà dove il tasso di disoccupazione è al 6 o 7 per cento è sicuramente più semplice; farlo qui è più impegnativo. Intanto si continua a farlo cercando di non rinnegare mai i valori stessi del sindacato. Cercando di non diventare vittima del pessimismo di maniera o, peggio, del disfattismo che a volte sembra dilagare senza alcun costrutto. Si lotta, si sta accanto a tutti i lavoratori. Si ascoltano storie che ti danno carica nella loro drammaticità. Si fa il sindacalista perché non bisogna mai perdere di vista la speranza che qui giovani possano trovare il lavoro e che, magari, quei giovani partiti al nord o all’estero possano ritornare. Si fa il sindacalista perché bisogna credere sempre di potercela fare.